Gina Lollobrigida, i dubbi del figlio Andrea: “Mamma non era più lei”. Mistero sul patrimonio

Su Gina Lollobrigida parla il figlio Andrea Skofic e rivela l’ultimo periodo in vita della diva. “Non riusciva più a pagarsi le cure mediche”. E’ giallo sull’eredità, che fine ha fatto il patrimonio della diva

Per il 65enne Andrea Milko Skofic, figlio di Gina Lollobrigida, l’amaro epilogo dei rapporti con la defunta madre non è stato causato solo da una questione di eredità. In mezzo ci sono parole non dette e rapporti spezzati per colpa di terze persone che negli ultimi anni di vita della diva hanno lavorato affinché i due si allontanassero sempre più.

Gina Lollobrigida
Gina Lollobrigida, i dubbi del figlio Andrea: “Mia madre non era più lei” (ansa) qnm.it

In tutto questo non è da sottovalutare anche la questione economica. Skofic, parte civile nei processi che vedono imputato Andrea Piazzolla, il “jolly” dell’attrice che per circonvenzione di incapace e riciclaggio e la sparizione di ben 9 milioni di beni, si ritrova ora a condividere con l’imputato anche l’eredità della mamma.

Da parte sua, il “tuttofare” della donna, Piazzolla, ha sempre ribadito di avere agito nell’interesse di Gina Lollobrigida e di averne sempre rispettato le sue volontà. Sta di fatto che dal suo patrimonio sono spariti gioielli preziosi e soldi, prosciugando quasi tutto. Cosa è rimasto dell’eredità?

I dubbi di Andrea Skofic, figlio di Gina Lollobrigida. Il mistero dell’eredità sparita

Andrea Skofic è parte civile nei processi, nati proprio da una sua denuncia quando il 65enne, figlio di Gina Lollobrigida ha avuto il sospetto che Andrea Piazzolla stesse esercitando sulla madre un’influenza importante.

Gina Lollobrigida
Gina Lollobrigida, i dubbi del figlio Andrea: “Mamma non era più lei”, il mistero del patrimonio (ansa) qnm.it

Sono dieci in totale le visite che hanno sancito lo scorso febbraio, il patrimonio residuo di casa Lollo. Le visite, durate circa tre ore ciascuna, hanno fotografato e ricostruito quel che resta della vita della diva. Sono stati avviati recentemente dal notaio, avvocati, ed esperti il valore dei beni della Bersagliera, che ammontano a circa 600mila euro. I beni di Gina Lollobrigida, deceduta lo scorso il 15 gennaio, appaiono decisamente scarsi,

Skific, intervistato dal Corriere sulla questione patrimoniale della mamma, rivela: Il vero patrimonio che ha lasciato mia madre è il ricordo di una donna che ha fatto una strepitosa carriera solo con le sue forze. Sono tuttavia sbalordito che, al termine di una lunga e proficua vita artistica in cui aveva accumulato un ingente patrimonio, sia venuta a mancare da proprietaria di così poco. Basti pensare che sui conti correnti non c’era quasi nulla, al punto che all’amministratore di sostegno venne chiesto di saldare i conti delle cure dentali, per poche migliaia di euro”.

L’arrivo di Piazzolla e la vita di lusso

Ma il figlio di Gina aggiunge anche che da quando nella vita della madre si era palesato Piazzolla, l’eredità della madre, poco per volta, è andata diminuendo. Inizialmente il patrimonio era più che buono: “Ora non è rimasto nulla. Non so dire la quantità esatta di quanto è stato bruciato, ma i conti correnti sono vuoti, gli appartamenti di Piazza di Spagna sono stati venduti e il ricavato è sparito, e lo stesso è accaduto per la casa di Montecarlo. Nessuna traccia neanche degli oltre 3 milioni di euro della collezione di gioielli venduta da Sotheby’s nel 2013″.

Ma caso strano, dice Andrea, nel frattempo la famiglia di Piazzolla ha ricevuto centinaia di migliaia di euro. Lo stesso Andrea Piazzolla ha prelevato decine di migliaia di euro utilizzando sia le carte di credito che i contanti. Viaggiava in elicottero, ha acquistato Ferrari, Mercedes e Jaguar. Ecco perché, secondo il figlio della Lollobrigida, “non c’è da meravigliarsi se non sia rimasto niente”. Ora, Andrea Skofic chiede la verità sugli ultimi anni di vita della star.

Per questo motivo, supportato dal suo avvocato, il legale Alessandro Gentiloni Silveri, segue le inchieste. Come riporta il Corriere, Andrea ha raccontato: Prima mia madre si accorgeva velocemente se qualcuno voleva ingannarla, ma spesso non si accorgeva di aspetti evidenti. Negli ultimi anni le hanno fatto credere che noi familiari eravamo contro di lei, le hanno distorto la realtà, uno dopo l’altro sono stati allontanati anche gli amici storici che potevano aprirle gli occhi, fino a che è rimasta isolata, con un singolo interlocutore”. Nel 2013 è stata avviata la prima amministrazione di sostegno. Da lì, ricorda Andrea, improvvisamente c’erano spese che lei non aveva mai sostenuto prima. “I suoi amici mi hanno avvertito che lei non era più se stessa. A loro sembrava che qualcuno la stesse controllando, che non poteva dire quello che pensava. Poi a me e a mio figlio è stato negato l’accesso a casa di mia madre”.