Emilia Romagna, la visita di Giorgia Meloni: l’incontro con la gente

Rientrata in anticipo da Hiroshima dove si trovava per il G7, il presidente del consiglio Giorgia Meloni visita alcune delle zone alluvionate, l’incontro con il presidente della Regione Bonaccini

Almeno per oggi non piove sull’Emilia Romagna, ma il sole illumina uno scenario lunare. Migliaia di ragazzi e di volontari spalano nel fango, chi può torna verso la casa che ha abbandonato e si rende conto di quello che ha perso.

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Giorgia Meloni a colloquio con gli uomini della protezione civile – Credit ANSA – (QNM)

Molti hanno perso tutto. E vale anche per centinaia di attività, agricole, artigianali e commerciali, che non si sa quando potranno riaprire. La giornata di domani dovrebbe portare altra pioggia ma il servizio meteorologico dice che il peggio sembra essere passato. Il lavoro di pulizia di queste ultime ore è servito anche a evitare ulteriori conseguenze.

Emilia Romagna, la visita di Giorgia Meloni

Il presidente del consiglio è arrivato in mattinata spostandosi subito verso le zone più colpite, in particolare in Romagna. Giorgia Meloni non ha delineato un’agenda pubblica di incontri. Niente passerelle. Anzi, il primo ministro – ovviamente seguita da una coda di cronisti e fotografi – a un certo punto ha anche chiesto di non essere ripresa, per rispetto delle persone con cui stava parlando. Ha accettato di scattare qualche foto con alcuni volontari e con chi tra gli sfollati glielo ha chiesto.

A Forlì Giorgia Meloni ha incontrato il governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini con il quale ha visitato un’area colpita molto duramente nella zona di Faenza. Poi altri sopralluoghi sul territorio. A Lugo, nella provincia forlivese e a Ravenna. Qui ha incontrato in prefettura il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e Bonaccini. Si è fatto il punto della situazione su quelle che sono le emergenze che verranno affrontate nella riunione straordinaria del consiglio dei ministri in programma martedì.

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Cà di Lugo, il fiume Sillaro ha rotto l’argine distruggendo una casa – Credit ANSA (QNM)

Il conto dei danni

Un primo bilancio, del tutto approssimativo, ammonta a circa 100 miliardi la conta dei danni. Ma si tratta di una stima ancora in divenire. Le vittime sono 14, gli sfollati al momento circa 26mila. Ma molte di queste famiglie non saranno in grado di tornare nella loro abitazione per diversi giorni. Hanno letteralmente perso tutto.

Impossibile al momento la conta dei danni di moto, auto e mezzi trascinate via dalle ondate di piena. Ci sono punti in cui, in particolare a Faenza e Lugo, l’acqua è arrivata fino ai tre metri allagando tutto. E dunque danni a magazzini, garage, supermercati, negozi. Devastate le sale tecniche di alcuni ospedali con macchinari costosissimi irrimediabilmente danneggiati. Chiuso il cimitero di Faenza che ha riportato gravi danni strutturali quando il fiume Lamone ha esondato.