Emilia Romagna, si spala nel fango: domani nuova emergenza

Domenica di sofferenza e di lavoro nelle terre di Emilia, Romagna e Marche devastate dall’alluvione con migliaia di persone che cercano le loro cose nel fango

Una situazione davvero drammatica, non solo per il numero delle vittime accertate – quattordici – ma anche per le persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni e per le centinaia di attività che non potranno riaprire.

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In alcune zone si spala con le ruspe – Credit ANSA (QNM)

Si calcolano in tutto oltre 26mila persone evacuate, in un bilancio ancora estremamente approssimato per difetto. Di ora in ora gli uomini della protezione civile stanno verificando le abitazioni e le ultime famiglie sfollate sono state messe al sicuro.

Emilia Romagna, 14 vittime e 26mila sfollati

Palasport, scuole, chiese, oratori… tutto è stato trasformato in una rete di villaggi di assistenza dove le persone che hanno davvero perso tutto si rifugiano, smarrite alla ricerca di un sorriso, di un abbraccio e di una qualsiasi parola di conforto. Il bilancio dal punto di vista economico è davvero disastroso. Un calcolo approssimativo parla di 100 miliardi di danni, un’emergenza di carattere nazionale in uno dei tessuti industriali più vivaci e solerti del paese.

Oggi la laboriosità degli abitanti di Emilia e Romagna si è trasferita per strada, con vanghe e carriole. Si liberano le strade dal fango. Non solo per dare una sensazione di normalità a un paese che sembra diventato lunare, ma anche per evitare ulteriori conseguenze di potenziali ondate di maltempo. Previste per domani, altra giornata di allerta rossa.

Gli angeli del fango

Li chiamano angeli del fango. L’identikit è lo stesso di migliaia di ragazzi che durante la disastrosa alluvione di Genova del 2011. Ragazzi giovanissimi che si spostavano da un lato all’altro del centro in motorino per andare a spalare dove c’era bisogno dopo l’esondazione di numerosi torrenti nel pieno centro cittadino. Sei morti.

Gli angeli del fango di Emilia Romagna sono collegati via social sui gruppi whattsapp o Facebook. Chi dà la sua disponibilità si collega e va semplicemente a dare una mano dove c’è bisogno. Alcuni di loro hanno lavorato tutta la notte e dopo un paio d’ore di sonno su una panchina hanno ricominciato a spalare: “Non ce ne andremo fino a quando non avremo finito” dicono.

Mangiano quello che capita. Le persone che hanno la fortuna di non avere abbandonato la loro abitazione preparano panini imbottiti e chili di pasta, che poi vengono distribuiti tra gli angeli insieme a un bicchiere di vino. Nessuno resta a pancia vuota, ma soprattutto con le mani in mano. È impressionante l’organizzazione di questi ragazzi, ognuno equipaggiato con stivali, tuta, pala e secchio: si spostano in gruppo e finita una zona ne puliscono un’altra.

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Giorgia Meloni a colloquio con gli uomini della protezione civile – Credit ANSA – (QNM)

Giorgia Meloni in visita

Oggi è arrivata in Emilia Romagna il presidente del consiglio Giorgia Meloni, arrivata in anticipo dal Giappone dove era volata per il G7. Visite non programmate tra Forlì e Ravenna, soprattutto nelle frazioni e nei comuni più piccol.

La convocazione urgente del consiglio dei ministri è stato fissata per martedì. Pronti 20 milioni di euro per le urgenze immediate, ma sono niente rispetto alle necessità più immediate di un territorio che è davvero devastato anche sotto l’aspetto delle sue attività economiche. Allo studio la sospensione di tasse e bollette per tutte le popolazioni colpite dal disastro.

Molti i versamenti volontari, non solo dall’Italia, sul conto corrente approntato dalla regione Emilia Romagna per il sostegno delle popolazioni colpite dall’alluvione.