É di ieri la notizia dell’ufficializzazione di numerosi capi d’accusa nei confronti dell’ex presidente USA Donald Trump, queste le accuse e quello che potrebbe accadere
Accuse formali, gravi, con numerosi capi d’accusa che porteranno Donald Trump a testimoniare entro la prossima settimana davanti al grand giurì della procura distrettuale di Manhattan.

Giorni che potrebbero essere decisivi in una vicenda che assume una portata epocale. Non solo si tratta del primo ex presidente americano ad affrontare una incriminazione. Ma Donald Trump è ormai anche uno dei principali candidati alla Casa Bianca nelle liste del partito repubblicano.
Donald Trump, le accuse
Stando a quanto ricostruito da chi sta seguendo la vicenda ora per ora, le accuse riguardano il tentativo da parte di uno degli avvocati di Trump, Michael Cohen, di comprare il silenzio di un’attrice porno che ha affermato di aver avuto un incontro sessuale con l’ex presidente quando la sua carriera politica non era ancora cominciata.
All’epoca Trump era una delle superstar di The Apprentice, reality show durato per 15 stagioni che poi venne portato anche in Italia con Flavio Briatore nella parte del supermanager a caccia di un erede. Il tycoon produceva lo show, ospitato all’interno della Trump Tower, con la sua Trump Productions.
Cohen, che oggi è uno dei testimoni dell’accusa, spiegherà lunedì al grand giurì che cosa è accaduto in quei giorni.
La difesa di Trump
L’ex presidente dal canto suo ha negato ogni illecito così come di aver avuto relazioni extraconiugali, e ha di fatto bollato l’indagine come una “caccia alle streghe politica, con lo scopo di abbattere il principalecandidato principale del Partito Repubblicano”.
L’indagine è incentrata sui pagamenti segreti effettuati nel 2016 a due donne che hanno affermato di aver avuto incontri extraconiugali con Trump.
Secondo le accuse invece Cohen avrebbe personalmente versato all’attrice hard Stormy Daniels 130mila dollari tramite una società di comodo per poi essere rimborsato da Trump sotto forma di spese legali.
Altri 150mila dollari sarebbero andati alla ex modella di Playboy Karen McDougal, rimborso che sarebbe stato liquidato – sempre a Cohen – con la dicitura ‘spese fiscali’. Cohen per il suo lavoro di mediazione avrebbe incassato circa 420mila dollari.

L’inchiesta e le sue conseguenze
Cohen si è già dichiarato colpevole di aver violato la legge federale sul finanziamento della campagna elettorale in relazione ai pagamenti. L’ex avvocato del presidente avrebbe anche registrato una conversazione in cui lui e Trump parlano dell’accordo per pagare una delle due donne. Ma la linea difensiva di Trump è che il suo ex avvocato lo avrebbe di fatto ricattato per penalizzare la sua missione politica.
Le accuse nei confronti di Trump sono molteplici. Si parla di falsificazione dei bilanci aziendali (reato valido solo secondo le norme di New York), frode e altro. In tutto i capi d’accusa sono una trentina, quasi tutti federali.
Ma i pagamenti segreti e i rimborsi di Cohen risalgono a più di sei anni fa. E lo statuto di prescrizione di New York archivia i reati oltre i cinque anni. Quindi la procura potrebbe anche essere fuori tempo massimo. Ed è proprio questa, oltre a quella dell’estorsione, è una delle tesi del collegio difensivo di Trump.

Cosa succede ora
Le udienze riprenderanno lunedì. Il primo ad essere ascoltato sarà Cohen. Attraverso i suoi avvocati Trump ha già chiesto di poter testimoniare martedì. Si prevede una giornata di forte tensione, non solo politica.
Alcuni attivisti fedelissimi dell’ex presidente hanno già annunciato la loro presenza a Manhattan chiedendo ai sostenitori di Trump di organizzare una protesta di piazza. Il pensiero va immediatamente ai gravi fatti di Capitol Hill.
Joe Tacopina, l’avvocato di Trump che lo assisterà nell’udienza, ha detto… “Il Presidente è infuriato ma non preoccupato. Si sente perseguitato. Ha molto apprezzato la solidarietà di molti esponenti politici non solo della sua ala ma anche dei democratici. Non ci saranno arresti, manette o foto segnaletiche ma soprattutto Trump non ha alcuna intenzione di patteggiare… andrà fino in fondo”.