Diletta Miatello uccise la madre, a distanza di mesi muore anche il padre | Quali furono le circostanze

La tragedia familiare è costata la vita alla madre e anche al padre di Diletta Miatello: le accuse contro l’ex agente e i risvolti sul caso. 

Tutto parte dello scorso 27 dicembre quando Diletta Miatello, ex agente della Polizia Locale di Asolo (Treviso), sarebbe entrata nell’abitazione dei genitori per accanirsi con forza contro entrambi. Un’azione violenta che ha portato al decesso immediato della madre Maria Angela Sarto.

Diletta Miatello
Diletta Miatello è la donna accusata di aver ucciso la madre, ora la morte del padre (ANSA)

Lo scorso 28 febbraio è invece spirato il padre 89enne Giorgio Miatello, anch’egli aggredito dalla figlia lo scorso mese di dicembre. L’uomo sarebbe stato ferito con cocci di terracotta, perdendo la vita dopo mesi dal ricovero in ospedale per sottoporsi alle cure del caso.

Le accuse contro Diletta Miatello

A farne le spese, una volta entrata la figlia in casa, è stato il padre. Si tratta di un uomo di 89 anni, colpito con ferocia da alcuni cocci di terracotta. La figlia Diletta, convinta di averlo ucciso, si sarebbe successivamente recata in camera da letto per completare l’azione omicida con la madre Maria Angela. Per la donna non c’è stato nulla da fare, il marito ha invece lottato per diversi mesi, perdendo la vita non molti giorni fa.

Per la tragedia familiare, inoltre, la donna è stata arrestata e condotta nel carcere di Montorio Veronese. Tutto è accaduto qualche mese fa a San Martino di Lupari, paese in provincia di Padova, teatro di un’azione omicida che non ha lasciato scampo prima alla madre e dopo alcuni mesi anche al padre di Diletta Miatello. La figlia della coppia è accusata di omicidio e tentato omicidio volontario, il tutto con l’aggravante del vincolo di parentela.

Maria Angela Sarto
Maria Angela Sarto è la madre della donna accusata del delitto (ANSA)

Proprio Giorgio Miatello ha trascorso diverse settimane in prognosi riservata fra la vita e la morte in ospedale a Padova, provando a riprendersi in una casa di riposo di Camposampiero. Durante gli ultimi tempo, però, le sue condizioni sarebbero precipitate fino al decesso.

Sul corpo dell’uomo è stata stabilita l’autopsia per accertare cause del decesso, specialmente alla luce delle accuse a carico della figlia che si trova in carcere. L’uomo era sopravvissuto alla presunta aggressione della figlia Diletta, costata subito la vita alla moglie Maria Angela. Proprio la sua salute era motivo di preoccupazione per gli inquirenti, da qui la necessità di raccogliere la testimonianza dell’uomo di 89 anni, così da realizzare un incidente probatorio.

La paura di un peggioramento delle condizioni di salute non sarebbe risultata infondata, almeno alla luce dei risvolti che hanno portato alla morte dell’uomo. Il decesso avrebbero però sorpreso tutti, specialmente vista la repentinità. Il pubblico ministero Marco Brusegan coordina intanto le indagini di una vicenda complicata e ancora tutta da accertare.

Le indagini

L’uomo era di fatto il solo testimone di quanto accaduto in casa, la figlia Diletta l’unica sospettata per la morte dei genitori. L’ex agente di polizia locale ha 51 anni e dovrà rispondere delle diverse accuse mosse dagli inquirenti.

Sul corpo dell’uomo è stata disposta l’autopsia che si dovrebbe tenere il prossimo sabato 4 marzo. Il medico legale prescelto è Rafi El Mazloum, specialista al quale dovrebbe essere conferito da qui a breve l’incarico. A riportare la notizia è il Corriere della Sera.

Carabinieri
Carabinieri e le indagini sul caso di San Martino di Lupari (ANSA)

A scoprire il massacro è stata Chiara, figlia minore della coppia, donna che avrebbe sentito il padre con poca voce nominare Diletta come possibile artefice del delitto. La donna era infatti tornata a vivere da qualche anno con gli anziani genitori.

Diverse le ferite inferte, ma alla fine l’uomo era riuscito a salvarsi, a distanza di mesi il decesso che potrebbe cambiare le cose. Alla base della tragedia ci sarebbero problemi di natura economica, da parte della donna, attualmente disoccupata e separata dal marito (figlio affidato al padre).