Diego Armando Maradona è morto a novembre 2020, ma sul decesso del Pibe de Oro spunta novità: intanto ci sono otto indagati per fare luce su quanto accaduto prima del suo decesso.
Una delle leggende del calcio scomparse all’età di 60 anni a causa di alcune complicanze generate a distanza di settimane da un intervento chirurgico. Diego Armando Maradona perse la vita a Buenos Aires, un caso ancora irrisolto sul quale la magistratura ha intenzione di volerci vedere chiaro.

Sono passati oltre due anni dalla sua morte, ma ancora non ci sono novità e certezze sul processo, se non per il numero degli imputati. Tutto dovrebbe però slittare ancora di tanti mesi, da qui la tristezza della famiglia del Pibe de Oro.
La morte del campione
Diego Armando Maradona morì all’età di 60 anni il 25 novembre 2020. Sul corpo del campione fu effettuata l’autopsia che parlò di “un edema polmonare acuto secondario a insufficienza cardiaca cronica esacerbata“. In quel caso si certificò anche la presenza di una “cardiomiopatia dilatativa“.

Il campione del mondo a Messico 1986 soffriva da tempo di problemi legati alla dipendenza dall’alcol. Fu ricoverato il 2 novembre 2020 in una clinica a La Plata per problemi di anemia e disidratazione: il giorno successivo fu trasferito nella città di Olivos (provincia di Buenos Aires) dove fu operato per un ematoma subdurale. L’11 novembre 2020 le dimissioni dall’ospedale, poi il trasferimento in una villa della periferia cittadina, il 25 novembre 2020 il decesso.
Processo contro i medici
Per la morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020, la giustizia argentina ha annunciato un processo a carico di otto operatori sanitari. A ribadirlo è una fonte giudiziaria citata dall’agenzia AGI. Fra gli imputati ci sarebbero la psichiatria Agustina Cosachov, il neurochirurgo Leopoldo Luque e altre sei persone: a loro carico pende l’accusa di omicidio colposo semplice, con tanto di eventuale dolo.
Intanto le difese degli imputati hanno chiesto in Appello una classificazione del reato meno grave rispetto a quanto attualmente prospettato. In questo caso, infatti, le pene vanno da 8 a 25 anni di reclusione. L’atteggiamento dell’equipe medica, secondo quanto ribadito dal giudice Orlando Diaz, sarebbe stato accolto dal pm come “carente e sconsiderato“.

Gli otto imputati sono tutti ancora in libertà, ma i tempi per l’inizio del processo non sarebbero così stringenti: si parla di un avvio soltanto nel 2024. La magistratura ha in ogni caso messo in dubbio “la condotta che ciascuno degli imputati avrebbe tenuto, non ottemperando al mandato che la buona pratica medica“.
Sta di fatto che sarebbero finito fra gli imputati anche lo psicologo Carlos Ángel Díaz, l’infermiere coordinatore Mariano Perroni, gli infermieri Dahiana Gisela Madrid e Ricardo Omar Almirón, il medico Pedro Pablo Di Spagna e la dottoressa coordinatrice Nancy Forlini.
La richiesta di una delle figlie del Pibe de Oro
Delma Maradona, una delle figlie del campione scomparso, ha deciso di scrivere un messaggio sui social per parlare del processo contro otto persone. “Molte volte il processo è doloroso e lento e non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia! Tutti coloro che hanno smesso di fare il proprio lavoro [su richiesta di qualcuno o per inefficienza saranno giudicati per questo“, ha spiegato la ragazza che sta affrontando mesi difficili proprio a causa di una vicenda ancora tutta da accertare.
Il commento è arrivato dopo la richiesta di rinvio a giudizio delle otto persone accusate della morte del campione argentino. La Corte d’Appello argentina ha confermato le presunte responsabilità sul decesso del Pibe de Oro, ora però non resta che attendere l’inizio del processo.