Il delitto è avvenuto a Genova quando al termine di una lite un 38enne è stato ucciso con un colpo di pistola. L’assassino dopo aver commesso il fatto entra in chiesa e confessa tutto al parroco
Tutto inizia in una strada del centro storico di Genova, salita San Bartolomeo, due uomini iniziano a discutere animatamente. In poco tempo il litigio si trasforma: le urla e gli insulti crescono sempre più. Sembrerebbe un duro scontro verbale finché si odono due colpi di pistola.

Alcune persone, clienti del locale adiacente al luogo del delitto che si trova nell’ex mercato del Carmine raccontano: “Abbiamo capito subito che erano colpi di pistola o di fucile”. In una manciata di secondi tutto precipita, i due uomini iniziano a picchiarsi e uno dei due scappa e si infila in una viuzza stretta di via Sant’Agnese. La fuga dell’uomo dura poco, l’altro gli sbuca davanti e gli va addosso.
Si sente il colpo di una calibro 22 partire. Uno dei due crolla a terra. Poco dopo il sangue inizia a defluire lungo il viottolo. La gente che ha assistito alla scena è terrorizzata. Scappa ovunque. La vittima è Manuel Di Palo, 38enne e una vita mal frequentata.
Delitto a Genova: tra la vittima e il killer una donna e la droga
Manuel Di Palo, 38 anni, ex dirigente di Casapound, ora una vita nell’ambiente del piccolo spaccio a Genova è stato ucciso con un colpo di pistola da Filippo Giribaldi, 42enne, portuale della Culmy, ex leader nelle manifestazioni No Vax e successivamente No Green Pass degli ultimi anni.

Secondo le prime indagini, i due uomini sarebbero uniti dai guai con la giustizia e dal rapporto con una donna 50enne. L’omicidio è avvenuto al termine di una discussione. Gli investigatori escludono il movente dello scontro politico seppur i due uomini sono legati a fazioni politiche estremamente diverse: l’omicida infatti è un “camallo”, categoria storicamente di sinistra, mentre la vittima è un militante di estrema destra.
L’omicidio sembra avere infatti radici private, in particolare legate a una donna che Giribaldi frequentava e che aveva rapporti anche con Di Palo per motivi di dipendenza da sostanze stupefacenti. La lite è iniziata in salita San Bartolomeo dove risiede, appunto, la donna contesa. Inoltre, secondo quanto riportato da alcuni vicini, nei giorni precedenti il delitto nell’appartamento della 50enne si sentiva spesso urlare.
I fatti
L’ultima litigata tra Giribaldi e Di Palo è avvenuta ieri, martedì 25 aprile, nel tardo pomeriggio all’incrocio tra due strade nella zona del Carmine a Genova. Come riporta la Repubblica, un residente del posto ha dichiarato: “Ho sentito un botto, due, pensavo fosse un petardo, poi urla e mi sono affacciato ma erano già andati via. Da qualche tempo qui c’è uno strano giro di gente”.
Dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola, la vittima Manuel Di Palo è stato soccorso da un’ambulanza del 118 . I sanitari hanno tentato di rianimarlo ma per lui non c’è stato nulla da fare. Nel frattempo, l’omicida Filippo Giribaldi dopo aver esploso il colpo mortale è scappato.
Getta via la pistola, una calibro 22 in via Polleri e poco dopo entra nella chiesa dell’Annunziata. Il killer si rivolge così al sacrestano Jean Paul Colì in evidente stato confusionale confessando quello che aveva appena fatto: “ho ucciso un uomo chiami la polizia”. Subito dopo arriva una volante della Squadra Mobile di Genova che porta l’uomo in questura per l’interrogatorio con la pm Eugenia Menichetti. L’omicida sarà sottoposto anche agli esami medici per valutare se al momento del delitto fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti.