Chiara Carta è una ragazzina di 13 anni che è stata barbaramente uccisa con 20 coltellate dalla madre. Dopo il delitto il padre esprime il suo dolore in una lettera
Tutti a Silì (provincia di Oristano) sono sgomenti per la morte atroce di Chiara Carta, uccisa a solo 13 anni con 20 coltellate e poi strozzata con un cavetto del caricabatterie del cellulare. A commettere il delitto la madre. Un omicidio efferato che non trova spiegazione, che rimbalza da casa in casa, sui social, e tra chi conosceva la ragazzina, considerata da tutti educata e gentile.

Il dramma avviene tra le mura domestiche della villetta familiare in cui l’adolescente vive insieme alla madre in provincia di Oristano. La vittima avrebbe compiuto 14 anni il prossimo 24 marzo ma quel compleanno per la giovane sarda non arriverà mai. Dopo aver accoltellato la figlia, la madre ha tentato il suicidio gettandosi dal primo piano dell’abitazione.
A scoprire il cadavere della ragazzina in una pozza di sangue in bagno è stato il padre della giovane nonché ex marito della donna, un agente di polizia locale di 53 anni, rientrato a casa poco dopo. Al momento la 46enne assassina è ricoverata nell’ospedale di Oristano ma non è in pericolo di vita.
Delitto Chiara Carta, uccisa con 20 coltellate dalla madre | La dinamica dei fatti
A Silì, paese della giovane vittima, tutti sono rimasti attoniti per quanto accaduto. La giovane studentessa modello e adolescente è considerata dai cittadini e dai professori come una ragazza molto educata che non ha mai destato problemi. Eppure, Chiara Carta è stata uccisa proprio da chi l’ha messa al mondo: la madre.

La donna, affetta da tempo da problemi psichici, ha infierito senza motivo alcuno sul corpo della figlioletta 13enne. 20 le coltellate inferte. La giovane ha cercato disperatamente di mettersi al riparo dalla furia omicida della mamma ma i suoi tentativi sono stati vani. La vittima è stata trovata morta nel bagno di casa.
Secondo i primi accertamenti sul cadavere della ragazza, Monica Vinci, 52 anni, dopo aver accoltellato Chiara ha usato un cavo del caricabatterie del cellulare per strozzarla. Dopo il gesto, l’assassina ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra del primo piano. Il padre della vittima, Piero Carta, rientrando in casa scopre l’orrenda verità. Immediate le chiamate al 118 e alla polizia che giunti sul posto non hanno potuto far altro che constatare il decesso della ragazza. Mentre la madre è stata trasferita in codice rosso all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Nella caduta ha riportato un trauma cranico e una frattura al bacino ma non è in pericolo di vita.
Le parole strazianti del padre di Chiara e il saluto dei compagni di classe
Quel che rimane dopo il dramma è la triste realtà del dolore. Un dolore che il papà Piero Carta non sa come gestire. Non si dà pace per quanto è accaduto alla figlioletta. Così cerca di spiegare quello che prova. Parole strazianti riportate dai media nazionali come L’Unione Sarda, che racconta la voce del 53enne: “Ho perso tutto, mi ha tolto ogni cosa e quanto avevo di più prezioso”.

Il sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, così come i colleghi di lavoro del padre di Chiara Carta e i docenti dell’istituto comprensivo che la giovane vittima frequentava, si stringono in un abbraccio di cordoglio. Il primo cittadino comunica, come riporta Leggo: “Sento di parlare a nome dell’intera comunità oristanese esprimendo il cordoglio e le più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della giovane vittima. Siamo tutti molto colpiti e proviamo profonda tristezza e dolore. La comunità si stringe attorno alla famiglia della giovane Chiara per offrire sostegno e solidarietà in questo momento difficile. Ci sentiamo particolarmente vicini al padre della vittima che conosciamo bene, e di cui apprezziamo le doti, perché appartiene al Corpo di Polizia municipale”.
Il ricordo degli insegnati e dei compagni di scuola della 13enne è un saluto di dolore: “La tua giovane vita, ancora in boccio è stata spezzata dalla solitudine della disperazione. Ci sentiamo tutti inermi di fronte a tragedie di questa natura e proviamo a chiederci perché accadono, senza trovare alcuna risposta. Vivrai nel ricordo dei tuoi insegnanti e dei tuoi compagni e amici. Il posto che occupavi in aula rimarrà vuoto ma non quello nei cuori di chi ti ha conosciuto, apprezzato e voluto bene”.
Il delitto rimane senza una spiegazione
Le indagini non si sono fermate dopo il delitto della giovane Chiara. La Squadra Mobile di Oristano capitanata da Samuele Cabitzosu e coordinata dal pm Valerio Bagattini sono alla ricerca del movente che ha scatenato il raptus omicida della madre nei confronti della figlia. L’assassina ha inferto oltre 20 coltellate alle spalle della figlioletta. L’arma utilizzata è un coltellino a serramanico rinvenuto in casa dagli investigatori.

Ad allertare papà Piero i vicini di casa, udendo le strazianti urla. L’uomo giunto in casa scopre l’orrore. Al momento, il cadavere della vittima è stato portato presso l’ospedale San Martino di Oristano dove domani mattina, 21 febbraio, sarà effettuato l’esame autoptico. Nel frattempo, l’omicida Monica Vinci, è accusata di omicidio volontario.
Da molto tempo la 52enne avrebbe manifestato problemi di natura psichiatrica tanto che nel suo recente passato pare ci fosse stato un ricovero dipeso proprio da tali motivi. La donna verrà interrogata dal magistrato non appena le sue condizioni di salute si saranno normalizzate.