Cutro, i legali dei parenti delle vittime del naufragio alla Procura. Gli interrogativi senza risposta

Il team di legali che assiste i parenti delle vittime decedute a Cutro dopo il naufragio elenca gli interrogativi in attesa di una risposta alla Procura di Crotone. Perché è stato ignorato quel mayday lanciato il 24 febbraio da una barca sconosciuta?

Sono molte le domande che ancora non hanno avuto una risposta soddisfacente dal naufragio dello scorso 26 febbraio a Steccato di Cutro. Le vittime accertate ad oggi sono 86. I familiari dei deceduti e i sopravvissuti alla strage ora vogliono delle risposte concrete.

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Cutro, gli interrogativi dei legali dei parenti delle vittime alla Procura (ansa) qnm.it

Supportati e assistiti gratuitamente da un pool di avvocati, oggi incalzano gli interrogativi. Ancora troppi i nodi da sciogliere. Così i legali affrontano la procura della Repubblica di Crotone e nella memoria inviata chiedono se “la Guardia di Finanza, preso atto che le condizioni meteo marine rendevano impossibile la navigazionedella motovedetta  abbia segnalato la circostanza alla Capitaneria di porto di Crotone e come, nel caso, abbia risposto quest’ultima”.

Ma i quesiti sono diversi, come per esempio “perché il 9 settembre del 2020, per esempio, i finanzieri e la Guardia costiera abbiano soccorso un’imbarcazione con 97 persone a bordo in balia delle onde sullo stesso tratto di costa, a differenza di quanto è avvenuto la notte del 26 febbraio”.  Infine, quel misterioso mayday lanciato da una ignota imbarcazione due giorni prima del naufragio.

Cutro, le domande in attesa di una risposta. Parlano i legali dei parenti delle vittime

Il mayday lanciato da un’imbarcazione ignota lo scorso 24 febbraio, due giorni prima del naufragio sulla costa calabrese, giunto da una barca sconosciuta, era lo stesso lanciato dal peschereccio poi affondato? Questo è uno dei tanti interrogativi che i legali dei familiari delle vittime di Cutro e i sopravvissuti alla strage chiedono alla Procura di Crotone.

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Cutro, gli interrogativi dei legali dei familiari delle vittime alla Procura di Crotone (ansa9 qnm.it

Nella memoria presentata alla procura della Repubblica di Crotone, il pool di avvocati afferma: “Sono tanti i fatti oggettivi che, a nostro parere e nel pieno rispetto del lavoro della procura della Repubblica, meritano approfondimento nel procedimento penale contro persone note o contro ignoti già iscritto o che si chiede di iscrivere”.

Il team di legali è composto dagli avvocati Luigi Li Gotti, Mitja Gialuz, Vincenzo Cardone e Francesco Verri e tutti chiedono che venga accertata: “l’eventuale riferibilità all’imbarcazione naufragata della richiesta di aiuto ricevuta dalla Capitaneria di porto di Roccella Ionica alle 20.51 del 24 febbraio. Inoltre, chiede a tutte le navi in transito nel mare Ionio l’eventuale rintraccio del natante da cui è partito il ‘mayday’, nonché l’individuazione delle coordinate della posizione del natante da cui è stato lanciato il ‘mayday’. Chi abbia ricevuto e valutato la segnalazione di Frontex delle ore 23.03 del 25 febbraio, pervenuta al Centro di coordinamento nazionale del Ministero dell’Interno, con indicazione di una sola persona sopracoperta, mare forza 4, e la presenza di persone sottocoperta e l’assenza di salvagenti a bordo”.

Giorgia Meloni sul flusso migratorio triplicato: “La mia coscienza è a posto”

Il tema caldo dei migranti è stato al centro di un vertice fra la premier Meloni, i ministri Piantedosi, Guido Crosetto, Antonio Tajani, Matteo Salvini e i Servizi segreti. Il flusso dei migranti sbarcati in Italia solo nel 2023 si attesa a 20mila. Secondo Crosetto questo aumento, triplicato, del flusso migratorio dalle coste africane fa parte anche di una “strategia di guerra ibrida attuata dalla divisione Wagner”.

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Cutro, gli interrogativi dei legali delle vittime della strage di Crotone alla Procura (ansa) qnm.it

Dello stesso pensiero anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani che dichiara, come riporta Ansa: “molti i migranti che provengono da zone controllate da Wagner”. Ma in merito a tale supposizione, il capo del gruppo mercenario russo ha smentito.

E dopo la strage di Cutro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna a difendere il governo. In questi giorni sul fronte dell’immigrazione il governo è stato accusato di cose raccapriccianti ma la mia coscienza è a posto”.