Il caso di Alfredo Cospito va oltre e interessa anche la politica: quali sono le conseguenze per il sottosegretario Andrea Delmastro indagato per rivelazione di segreto d’ufficio.
I pm che lavorano sull’inchiesta hanno convocato per venerdì 17 febbraio 2023 il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Al momento l’esponente politico è stato iscritto nel registro degli indagati.

Tutto è partito in seguito all’esposto, presentato da Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), dopo le parole di Giovanni Donzelli sulla vicenda di Alfredo Cospito. Una vicenda complicata che ha visto emerge dissidi anche in seno al Governo guidato da Giorgia Meloni.
La decisione su Delmastro
Procede spedita l’inchiesta per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio. L’esposto parte dal riferimento di alcune conversazioni, presumibilmente avvenute in carcere, riguardanti Alfredo Cospito, un esponente della camorra e uno della ‘ndrangheta avvenute in carcere.
Discutere della vicenda in Aula avrebbe così aperto un capitolo in una sede non opportuna, specialmente visto l’argomento trattato. Delmastro avrebbe di fatto ricevuto un invito a presentarsi per un interrogatorio, seguito da un avvocato, da parte dei pm Franco Lo Voi e del procuratore aggiunto Paolo Ielo.

Sul caso ha parlato anche Angelo Bonelli, l’autore dell’esposto dopo quanto accaduto. “Spiace che a fare chiarezza sulla vicenda di Donzelli e Delmastro non sia stato il ministero della Giustizia ma sia l’autorità giudiziaria. Sulla base dell’esposto che ho presentato il 2 febbraio alla Procura della Repubblica di Roma, infatti, oggi avrebbe indagato per rivelazioni di segreto d’ufficio il sottosegretario Delmastro“, ribadisce Bonelli.
Proprio lo stesso Bonelli avrebbe parlato delle intenzioni del ministro Nordio, senza però evidenza una “chiara volontà di difendere e salvaguardare politicamente Donzelli e Delmastro che irresponsabilmente avevano diffuso atti del Dap riservati“, ribadisce l’esponente politico.
I motivi
Il ministero ha ribadito a Bonelli che le informazioni non erano divulgativi per ragioni di segreto di Stato, ma per “violazione del segreto di ufficio“. Adesso toccherà all’autorità giudiziaria e non al ministro Nordio fare luce sulla vicenda, facendo infuriare Bonelli per “l’inaccettabile operazione politica che il ministro non avrebbe dovuto avallare“.

Bonelli ha comunque chiesto le dimissioni di Delmastro e di Donzelli in qualità rispettivamente di sottosegretario alla Giustizia e vicepresidente del Copasir. “Bisogna fare questo per evidente inadeguatezza e inaffidabilità e non vorrei che dall’inchiesta scaturisse una sconfessione delle tesi del ministro Nordio, perché a quel punto chiederemo conto anche a lui“, ha ribadito.
La posizione di Fratelli d’Italia
Sul caso sono intervenuti Tommaso Foti e Lucio Malan in qualità di capigruppo. “Apprendiamo dai giornali che il sottosegretario Delmastro sarebbe indagato per rivelazione del segreto d’ufficio. Con un piccolo particolare: i documenti che avrebbe riportato secondo il Ministero della Giustizia non sarebbero secretati, mentre sicuramente è coperta dal segreto l’indagine a suo carico, che invece sta sui giornali“, hanno ribadito.
La situazione di Alfredo Cospito, le condizioni
Intanto proprio Cospito, detenuto anarchico che si trova al regime di 41bis presso il carcere di massima sicurezza dell’Aquila, è attualmente al giorno numero 120 di sciopero della fame. Il prossimo 24 febbraio toccherà alla Corte di Cassazione riunirsi per decidere in merito al ricorso presentato dai legali del detenuto. L’obiettivo è quello di toglierlo dal regime di carcere duro.
Proprio dopo questa scelta, inoltre, Cospito deciderà come comportarsi e se continuare o meno quanto sta facendo praticamente da quasi quattro mesi. In caso di ulteriore sciopero della fame, il ministero della Giustizia, nella fattispecie il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, potrebbe vagliare alcune ipotesi. Si parlerebbe in questo caso di una possibile “alimentazione forzata“, non prima però di aver parlato con il Comitato etico.
Sta di fatto che proprio Cospito avrebbe iniziato nuovamente ad assumere integratori. Aveva smesso di farlo da qualche tempo, da qui il peggioramento delle condizioni di salute. Proprio per questo, infatti, si era reso necessario il conseguente ricovero presso il reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano.