Caso Cospito, Carlo Nordio ha deciso sul 41bis | Perché sale la tensione

Alfredo Cospito sta osservando uno sciopero della fame da oltre tre mesi: la decisione del ministro Carlo Nordio aumenta le polemiche. 

Da settimane in diverse città d’Italia monta la protesta degli anarchici che hanno chiesto a gran voce di eliminare la misura di regime 41bis per Alfredo Cospito. Adesso è arrivata la decisione del ministro Nordio, con tanto di novità che potrebbero aumentare le polemiche in corso ormai da tempo.

Alfredo Cospito decisione ministro nordico
Alfredo Cospito e la decisione del ministro Nordio

Nordio ha comunicato la decisione ai legali di Cospito, motivando la scelta. In prima battuta la difesa dell’uomo aveva tentato di chiedere direttamente al ministro della Giustizia un intervento per sistemare le cose, ora è il momento di chiarire quanto deciso.

I motivi sulla decisione del ministro Nordio

Dovrà rimanere al regime di 41bis, rispettando quindi le regole del carcere duro, l’anarchico Alfredo Cospito. A deciderlo è stato Carlo Nordio, attuale ministro della Giustizia, ritenendo inevitabile la pericolosità sociale dell’uomo. La scelta è diretta conseguenza dei parere forniti dalle varie Procure coinvolte sul caso. Non ci sarebbero di fatto novità e la richiesta sarebbe stata quindi respinta.

Il ministro Nordio ha ritenuto necessaria la decisione di confermare il regime di 41bis, così come suggerito dalla Procura di Torino, spiegando “il pericolo di di interrompere le comunicazioni fra militanti liberi e Cospito“. Il carcere duro sarebbe stato istituito proprio per evitare questo tipo di contatti.

Alfredo Cospito
La vicenda di Alfredo Cospito, anarchico attualmente al regime di 41bis

L’avvocato di Cospito si era mobilitato in ragione di una sentenza di assoluzione, decisa dalla Corte di Assise di Roma, con tanto di motivazioni in merito alla mancanza di collegamento fra la corrispondenza dell’anarchico all’esterno del carcere e le azioni violente riconducibili, secondo l’accusa, ad alcuni imputati.

Respinta di fatto l’istanza di revoca proposta dall’avvocato Flavio Rossi Albertini. La comunicazione ufficiale è arrivata mediante il ministero che si è espresso sul caso. A decidere tutto ciò è stato l’ex Guardasigilli Marta Cartabia il 4 maggio 2022 per una durata di quattro anni.

Continua lo sciopero della fame

Alfredo Cospito continua intanto lo sciopero della fame da oltre 100 giorni e non ha alcuna intenzione di fermarsi, almeno non per il momento. Nonostante la bocciatura del ministro Carlo Nordio, intanto, la difesa dell’anarchico ha già ribadito che ricorrerà contro la decisione intrapresa dal Guardasigilli.

Cospito regime 41bis
Alfredo Cospito e lo sciopero della fame che continua dopo la scelta di procedere ancora con il regime 41bis

Proprio Nordio avrebbe giudicato i documenti che confermerebbero la pericolosità di Cospito, nonché il rischio di poter comunicare al di fuori con gli anarchici. Proprio per questo motivo, infatti, sarebbe entrato in vigore il regime di 41bis, controllo a vita in carcere e nessuna comunicazione con l’esterno.

Ormai da settimane in diverse città italiane sfilano gli anarchici e tanti altri cittadini che chiedono di provvedere a modificare la decisione, specialmente alla luce delle condizioni di salute di Cospito che starebbe prolungando lo sciopero della fame.

Le rassicurazioni sulle condizioni di salute

Proprio il ministro Carlo Nordio ha parlato delle condizioni di salute di Cospito, nonché i rischi legati alla scelta dell’anarchico. Il Guardasigilli avrebbe parlato di “rischi bilanciati” all’interno del carcere di Opera, alla luce dei controlli da effettuare da qui a breve per monitorare lo stato di salute di Alfredo Cospito.

Proprio nella casa circondariale esisterebbero le adeguate misure sanitarie, così come la possibilità di eventuali trasferimenti nei reparti dell’ospedale San Paolo. La salute di Cospito è quindi sotto controllo, ma la scelta sarebbe inevitabile per i già annunciati motivi di sicurezza.

L’uomo che si trova in carcere sarà intanto sottoposto ad una visita, da parte del medico personale, così come chiesto dall’avvocato in seguito al trasferimento dal carcere di Sassari a quello di Opera. Si tratta di una decisione che servirà a chiarire lo stato di salute dell’uomo recluso in carcere con regime di 41bis. Fonti interne avrebbero comunque parlato di situazione stazionaria, seppur da monitorare.