Il caso di Alfredo Cospito, in sciopero della fame dall’ottobre del 2022, è una vicenda molto intricata dal punto di vista giudiziario, politico ed etico. Oggi è il giorno della Cassazione, tre gli scenari possibili
Una storia intrecciata quella di Alfredo Cospito che sta manipolando non solo il sistema giudiziario ma anche quello politico ed etico per la probabilità di un’alimentazione forzata a cui l’anarco insurrezionalista potrebbe essere sottoposto.

Oggi, 24 febbraio 2023, è previsto il primo incontro in Cassazione dove verranno dibattute le possibili scelte da intraprendere rispetto alla richiesta da parte della difesa di Cospito di revocare il 41 bis. In aula l’avvocato Flavio Rossi Albertini discuterà il suo ricorso contro il verdetto del Tribunale di Sorveglianza di Roma che lo scorso dicembre confermò la decisione ministeriale del carcere in regime di 41 bis.
Viste le precarie condizioni di salute di Cospito, la data dell’udienza era stata anticipata per ben due volte e considerato lo stato di salute del recluso il ricorso potrebbe essere accolto e di conseguenza ad Alfredo Cospito tolto il regime “speciale”. Tre potrebbero essere le strade da intraprendere da parte della Cassazione. Ecco quali.
Caso Cospito: i tre possibili scenari della Cassazione
Come riporta l’Agi, i tre scenari possibili della Cassazione sul caso Alfredo Cospito sono:
- accogliere il ricorso e dunque a Cospito verrebbe tolto il regime speciale;
- annullarla con rinvio, ovvero rimandare gli atti alla Sorveglianza per una nuova valutazione;
- respingere il ricorso.

E’ doveroso ricordare, come anche precisato dalla Procura di Torino, che il 41 bis non ha nulla a che vedere né con la condanna definitiva a dieci anni e otto mesi per la gambizzazione ad Ansaldo, di Roberto Adinolfi, né tantomeno con la richiesta di ergastolo ostativo per l’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano. Nel frattempo, nel comunicato dell’avvocato Rossi Albertini, sulla decisione che la corte di Cassazione dovrà prendere oggi riguardo la richiesta di revoca del regime di 41bis per Cospito è scritto. “La difesa è giunta in possesso dei quattro pareri richiesti dal Ministero e precisamente della nota del Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, della DDA e della Procura generale di Torino”.
“Dalla lettura dei quattro atti istruttori emerge che solo la Procura Generale ha espresso con forza la necessità del mantenimento del 41 bis al detenuto. Mentre gli altri tre pareri hanno concluso contemplando la possibilità di contenere il giudizio di pericolosità del Cospito anche con il circuito penitenziario AS2, ovvero quello a cui Alfredo è stato sottoposto per oltre 10 anni prima dell’applicazione del 41 bis. Dalla lettura dei quattro pareri emerge anche che la Procura Generale di Torino non possedeva i requisiti funzionali per esprimersi in ordine al thema decidendum in quanto quest’ultima è organo giudiziario non deputato all’effettuazione di indagini. È lo stesso Procuratore Generale a precisare che il proprio ruolo nella vicenda Cospito è di “pubblico ministero per l’esecuzione” della pena. Pertanto, è il medesimo Procuratore a riconoscere di non aver alcuna cognizione funzionale in ordine all’oggetto del quesito sottoposto dalla difesa al Ministro”.
Il 41 bis e i diversi punti di vista sul caso Cospito
Per l’attentato alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano, Alfredo Cospito era stato condannato a 20 anni, in primo grado, con l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo”. Successivamente la Corte di Cassazione ha modificato il reato in strage politica e la Procura Generale di Torino ha chiesto l’ergastolo nella sua forma più dura: il 41bis.

Nella intrinseca vicenda, poi, sono seguiti altri grovigli dati da due pareri non uguali sul regime di 41 bis inviati al ministro Carlo Nordio. Quest’ultimo ha poi deciso di confermare la misura scelta dall’ex ministra Cartabia: ovvero lo stesso riferito dalla Procura Generale che ha detto no alla revoca e quello della Direzione Nazionale Antimafia che invece aveva consigliato il ministro a considerare il carcere ad Alta Sicurezza, sufficiente a spezzare i legami simile con l’esterno dell’anarchico Cospito.
La Corte d’Assise d’Appello di Torino, sottoposta a valutare la responsabilità di Alfredo Cospito nonché della compagna di costui per l’attentato di Fossano, ha puntato il dito sulla legittimità costituzionale della legge ex Cirielli secondo cui, come riporta Agi: “A un imputato recidivo pluriaggravato, come Cospito, non possono essere applicate le attenuanti generiche superiori alle aggravanti”.
Gli striscioni in piazza Cavour – FOTO
C’è fermento su piazza Cavour, a Roma. Dopo le 11:00 un gruppo di persone ha iniziato ha stendere striscioni. Tra i tanti giunti davanti la Cassazione stamani per protestare contro il 41bis e il caso di Alfredo Cospito, uno striscione su tutti da all’occhio: fissato su una pianta al centro di Piazza Cavour, il telo a sfondo bianco reca lo slogan a tinte nere: “Lo stato democratico tortura con il 41 bis”.

Un altro striscione lungo alcuni metri campeggia nella pizza. Sfondo nero e scritta bianca e rossa. I caratteri sono cubitali, il contenuto esplode in parole forti: “Contro l’ergastolo ostativo ed il 41 bis. Solidarietà con Alfredo Cospito”.