Carburanti, via libera al nuovo decreto del Governo | Quali sono le novità

Novità importanti quelle arrivate dal decreto carburanti: di cosa si tratta e quali sono i cambiamenti da ricordare per tutti i cittadini.

Il nuovo provvedimento mantiene alcune decisioni prese in precedenza, modificandone invece altre. Il decreto prevede modifiche importanti, in particolare sul fronte delle sanzioni contro i gestori. Manca poco per l’approvazione, si tratta soltanto degli ultimi passaggi.

Decreto carburanti novità
Nuovi dettagli sul decreto carburanti (ANSA)

Voto di fiducia alla Camera sul decreto carburanti con 174 favorevoli, 107 contrari e 3 astenuti. Il via libera definitivo al Senato è previsto per il prossimo martedì 21 febbraio. Diverse le novità annunciate che cambiano gli scenari, almeno quelli iniziali che avevano allarmato cittadini e lavoratori del settore. Previsto il voto finale, poi il testo passerà al Senato per il via libera definitivo.

Quali sono le novità

Cambiamenti importanti sul fronte della trasparenza sui prezzi dei carburanti, nonché attività di controllo da parte del garante di sorveglianza e sostegno per il bonus del trasporto pubblico.

Il decreto carburanti è praticamente alle battute finali con un nuovo obbligo di esposizione del prezzo medio. Le modifiche durante l’esame di commissione prevedono un cambio sulla rete non autostradale in merito all’esposizione degli esercenti del prezzo medio, nonché per gli impianti che si trovano sull’autostrada.

Carburanti decreto
Il prezzo del carburante e le altre modifiche del decreto, di cosa si tratta (ANSA)

Il ministero per il Made in Italy ha ribadito che sarà attiva un’applicazione sul proprio smartphone che consentirà a tutti i cittadini di conoscere, in maniera rapida, i prezzi medi sul territorio.

Previste in caso di violazione multe da 200 a 2mila euro in caso di violazione degli obblighi di indicazione del prezzo medio a livello regionale. La stessa cosa vale per la mancata comunicazione dei prezzi al ministero, in questo caso però l’ammenda va da 516 a 3.098 euro. Cambiano invece i termini per sospendere le attività. Inizialmente lo stop era previsto dopo tre violazioni, anche non consecutive ed entro 60 giorni, ora si sarebbe passati a quattro.

Il testo è stato corretto, seppur in parte, dopo le proteste dei benzinai. Le possibili sospensioni delle attività passano da un periodo compreso fra uno e 30 giorni, inizialmente si parlava di una fascia compresa fra 7 e 90 giorni. Sarà obbligatorio esporre il prezzo medio e quello applicato, ridotte anche le multe per i gestori che violano le regole.

Dal bonus trasporti a Mister Prezzi

Proroga anche per il bonus trasporti, il contributo che copre fino ad un massimo di 60 euro il 100% delle spese per abbonamento ai mezzi pubblici. Per usufruire di tale elemento è sufficiente avere un reddito di 20mila euro.

Bonus carburanti
Bonus trasporti, cosa emerge dal decreto carburanti (ANSA)

Le novità non finiscono qui perché emerge l’introduzione il ripristino dell’accisa mobile. Si tratta di un meccanismo con il quale le imposte si riducono proporzionalmente in base all’aumento dei prezzi e ciò è diretta conseguenza delle maggiori entrate che riguardano l’IVA.

Modifica anche per Mister Prezzi che predisporrà una relazione ogni tre mesi per monitorare l’andamento. Si tratta di un documento trimestrale che verificherà e preverrà comportamenti scorretti da parte degli esercenti.

Le proteste

Nessun problema per il provvedimento che è stato comunque modificato dopo le proteste da parte di associazioni di categoria e benzinai. Sul caso si era espresso di recente anche Enzo Nettis, presidente di Faib Confesercenti, che aveva parlato prima delle modifiche. Il presidente dell’associazione di categoria dei gestori di pompe di benzina aveva spiegato le perplessità.

Con gli aumenti ci perdono tutti: i consumatori e le imprese, ma anche benzinai perché più cresce il prezzo meno prodotto si vende. Già da inizio 2023, la riduzione dell’erogato si avvicina al 5%, senza contare che l’aumento dal valore del transato farà schizzare anche il costo delle commissioni di bancomat e carte di credito. Nelle stazioni di servizio si fanno ormai 8 pagamenti su 10 in questo modo. A ciò si aggiunga che negli ultimi nove mesi abbiamo sostenuto l’anticipo del taglio delle accise, senza che a oggi ci sia stata riconosciuta alcuna compensazione“, aveva ribadito.