Baby Gang gestiva armi e droga in Calabria: 11 arresti

Sono state arrestate 11 persone in Calabria questa mattina, 22 marzo, appartenenti a una baby gang che gestiva illegalmente il mercato delle armi e della droga

Secondo quanto scritto dalla gip di Palmi (provincia di Reggio Calabria) Francesca Mirabelli: “Un gruppo di giovani in grado di accedere ai mercati illegali, nel circuito delle armi e sostanze stupefacenti è stato fermato”. Stamani il magistrato Emanuele Crescenti ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti della baby gang composta da 11 persone.

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Baby gang gestiva armi e droga: arrestate 11 persone (ansa) qnm.it

Gli indagati sono stati fermati dai carabinieri nel Reggino. Il capo della banda criminale è il 20enne Tommaso Oliveri, originario di Seminara. Il gip Concettina Garreffa nei suoi confronti ha disposto l’arresto su richiesta del magistrato di minori di Reggio Calabria Roberto Di Palma il quale ha dichiarato sul 20enne: “Oliveri è una vera e propria giovane leva della criminalità locale”.

Con il 20enne sono finiti agli arresti anche altre 10 persone. Quasi tutti i componenti della Baby Gang sono ragazzi di età compresa tra i 20 e i 30 anni. L’intera vicenda è iniziata nel 2021 a seguito di un’aggressione che un uomo di 59 anni aveva subito d parte del gruppo.

Baby gang calabrese fermata. Arrestate 11 persone, accusate di spaccio di droga e detenzione di armi

Sonno scattate questa mattina, 22 marzo, le manette per ben 11 persone tutte facente parte di una banda criminale che gestiva lo spaccio di sostanze stupefacenti e armi illegali nel Reggino. In carcere sono finiti, oltre al “baby boss” 20enne Tommaso Olivieri, anche Rocco Lombardo (24 anni di Sinopoli), Michele Lombardo (27 anni di Seminara), Gabriele Lombardo (25 anni di Melicucco). Inoltre, il 21enne di Melicuccà Fidia Mesiano, Elio Arcangelo Morfea 28enne di Sinopoli e Francesco Violi, 43enne originario di Palmi.

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Fermata Baby gang in Calabria: 11 persone arrestate con l’accusa di spaccio di droga e armi (ansa) qnm.it

Mentre agli arresti domiciliari, compaiono Giuseppe Oliveri 32enne parente del capo boss Tommaso, di Seminara, Angelo Lombardo 37 anni, il 21enne Giony Quaranta e Samuele Quaranta di 20 anni. La storia della baby gang è iniziata nell’ottobre del 2021 quando i carabinieri di Seminara, a seguito della denuncia di un uomo di 59 anni per un’aggressione subita ai suoi danni nonché a quella dei suoi figli minori, la Procura di Palmi individua i responsabili della violenza in un gruppo di ragazzi.

L’attività investigativa e la scoperta delle identità degli appartenenti alla banda criminale è avvenuta anche grazie alla collaborazione di una signora del luogo, testimone della rissa successa proprio sotto casa sua. La donna è stata in grado di riconoscere gli autori e di fornire i filmati della sua telecamera di videosorveglianza. Per questo, anche la testimone ha subito ripercussioni dal gruppo. In particolare, Tommaso Olivieri e Rocco Lombardo, secondo gli investigatori, avrebbero colpito l’abitazione della donna con numerosi colpi di pistola.

L’inchiesta

L’inchiesta portata avanti dalla procura di Reggio Calabria ha consentito nel tempo di individuare i due presunti responsabili del danneggiamento all’abitazione dell’unica testimone dell’aggressione subita dal 59enne.

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Baby gang gestiva armi e droga in Calabria, 11 persone arrestate (ansa) qnm.it

Quindi, partendo da quello che si considera il capo branco: Tommaso Olivieri, che insieme al compare Rocco Lombardo avrebbero danneggiato l’immobile della donna, gli uomini dell’Arma hanno ricostruito l’intero gruppo criminale. Questo è composto, in maggioranza, da soggetti giovani. Si tratta di ragazzi che, secondo le autorità che hanno investigato, potevano contare anche sull’aiuto rilevante di conoscenti e parenti appartenenti agli ambienti mafiosi.

Dall’analisi del cellulare del capo gruppo, Tommaso Olivieri, gli investigatori sono riusciti ad estrapolare intere chat Whatsapp con tanto di messaggi, foto e video che gli indagati si scambiavano. Dalle conversazioni gli agenti sono riusciti anche a scoprire che la baby gang avrebbe avuto a disposizione un arsenale di armi detenute illegalmente. Si tratta di pistole, fucili ma anche Kalashnikov.