E’ stato arrestato questa mattina il sindaco di Melito di Napoli Luciano Mottola. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare la Dia. Arrestate anche altre 18 persone
Al termine di un’inchiesta portata avanti dalla Dia, questa mattina sono scattate le manette per il 39enne Luciano Mottola, sindaco di Melito di Napoli. Insieme al primo cittadino, le misure hanno riguardato anche altre 18 persone. Tra queste il presidente del Consiglio comunale e altri due consiglieri comunali.

Le 18 persone, come riporta la Repubblica stamani, sono tutte gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione.
Il lavoro investigativo della Dia ha portato alla luce anche l’esistenza di un accordo tra esponenti mafiosi del clan Amato Pagano e alcuni rappresentati della coalizione che sostenevano il candidato sindaco Nunzio Marrone (non indagato) già al primo turno di votazioni, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021.
Arrestato il sindaco Luciano Mottola: le indagini della Dia
L’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalle indagini svolte dalla Dia di Napoli e coordinate dalla Dda, emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, ha portato agli arresti 18 soggetti tra cui il sindaco di Melito di Napoli Luciano Mottola, per i reati di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione.

Il provvedimento nasce dall’interesse della criminalità organizzata ad infiltrarsi nelle elezioni del sindaco nel 2021 e per il rinnovo del consiglio comunale di Melito di Napoli. Dalle indagini sono emersi, nel corso del tempo, gravi indizi sull’esistenza di un accordo già per il primo turno di votazioni (3-4 ottobre 2021), tra il clan Amato Pagano e alcuni rappresentanti politici a sostegno del candidato sindaco Marrone Nunzio.
Questi ultimi avrebbero accettato la promessa da parte dei rappresentanti camorristi di procurare al candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan, nonché della popolazione residente nel rione popolare attraverso intimidazioni e minacce, in cambio di somme di danaro e della disponibilità a soddisfare le esigenze dell’organizzazione criminale.
La politica si sporca le mani con la camorra
La Dia (Direzione investigativa antimafia), come riporta la Repubblica, riferisce: “In questa fase sarebbe stato persino impedito l’esercizio dei diritti politici di una candidata al consiglio comunale costretta, con gravi minacce, quali l’allontanamento dall’abitazione o la chiusura dell’esercizio commerciale, a svolgere campagna elettorale non per sé ma per un candidato dell’opposta coalizione gradito al clan”.

Sono emerse durante le indagini anche episodi legati alla vendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni comunali svolti il 13 marzo 2022. Era proprio il mese di marzo 2022 quando Sandro Rutolo, all’epoca senatore oggi membro della segreteria Pd di Elly Schlein, chiedeva non per la prima volta, come riporta il quotidiano, di: “accendere i riflettori su di un comune dell’area Nord di Napoli: Melito per l’appunto e sull’attuale sindaco Luciano Mottola che è stato vicesindaco nella passata amministrazione guidata da Antonio Amente.
Proprio il nome di quest’ultimo era tra quelli contenuti in un’ordinanza di custodia cautelare che portò all’arresto, nel giugno 2021, di 31 persone per associazione per delinquere di stampo mafioso, corruzione elettorale, estorsione, intestazione fittizia di beni, traffico di stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso”.