Arrestata la preside antimafia dello Zen: accusata di corruzione e peculato. Coinvolti anche vicepreside e un’altra persona

E’ stata arrestata Daniela Lo Verde, preside antimafia della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo. Con lei agli arresti anche il vicepreside e Daniele Agosta e una terza persona coinvolta nel fatto

Aveva la nomea di essere tra le più note esponenti antimafia della Sicilia Daniela Lo Verde, insignita addirittura del titolo di cavaliere della Repubblica. Eppure la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere palermitano Zen, è stata arrestata dai carabinieri di Palermo nell’ambito di una indagine coordinata dai pm della Procura Europea Gery Ferarra e Amelia Luise.

arrestata preside
Arrestata preside antimafia dello Zen, accuse di corruzione e peculato. Agli arresti anche il vicepreside e un’altra persona (ansa) qnm.it

Per la donna le accuse sono di peculato e corruzione. La preside, con la complicità del vicepreside Daniele Agosta anch’egli arrestato, si sarebbe appropriata del cibo della mensa dell’istituto scolastico, di diversi computer, tablet e iPhone acquistati con i fondi europei e destinati agli alunni.

Non solo, i due arrestati avrebbero detto il falso per ricevere finanziamenti Pon dichiarando attività extracurriculari inesistenti. Inoltre, avrebbero preso accordi con un’unica azienda per le forniture di materiale tecnologico.

Arrestata preside antimafia a Palermo. L’inchiesta

All’alba di oggi l’operazione dei carabinieri intitolata “La coscienza di Zen-O” ha portato agli arresti domiciliari tre persone: la preside della scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo, Daniela Lo Verde, il vicepreside Daniele Agosta e Alessandra Conigliaro, responsabile del negozio autorizzato Apple “R-store”. I tre sono accusati di peculato e corruzione.

arrestata preside
Arrestata preside antimafia dello Zen. Accuse di peculato e corruzione. Con lei agli arresti anche il vicepreside e un’altra persona (ansa) qnm.it

Le indagini sono partite a febbraio del 2022 e si sono concluse oggi, 21 aprile 2023. Portate avanti dalla sezione Eppo del Nucleo investigativo di Palermo. A coordinare l’inchiesta sono i due procuratori europei delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’Europea public prosecutor’s office.

Nella nota ufficiale divulgata, così come riporta anche la Repubblica, si legge: “I dirigenti scolastici in forza del loro ruolo di pubblico ufficiale, in maniera spregiudicata, avrebbero attestato falsamente la presenza degli alunni all’interno della scuola anche in orari extracurricolari per giustificare l’esistenza di progetti Pon di fatti mai realizzati o realizzati solo in parte”.

I punti emersi dalle indagini

Gli investigatori hanno spiegato che: “è stato documentato come all’interno dell’ufficio di presidenza era custodita una cospicua quantità di generi alimentari nonché costosi dispositivi informatici destinati agli studenti che sarebbero stati costantemente prelevati dalla preside e dal suo vice per proprie ed esclusive necessità”.

arrestata preside
Arrestata preside antimafia dello Zen. Accusa di peculato e corruzione. Con lei arrestati anche vicepreside e una terza persona (ansa) qnm.it

E’ saltato fuori, così come riportato nella nota investigativa, anche un altro punto fondamentale dalle indagini che riguarda il canale preferenziale usato dagli accusati in modo stabile solo con un’azienda: “in forza di un rapporto correttivo volto all’affidamento di ulteriori e importanti commesse in cambio di molteplici illecite dazioni di strumenti di ultima generazione. Le condotte dei pubblici ufficiale risultano gravi alla luce della loro completa adesione a logiche di condotta utilitaristica, della strumentalizzazione dell’azienda amministrativa e della vocazione a ritenere la pubblica amministrazione come un pozzo dal quale attingere”.

Riporta il quotidiano anche come dal provvedimento cautelare firmato dal gip di Palermo, a rendere il quadro giudiziario di quanto accaduto ancora più gravoso, il fatto che la preside Daniela Lo Verde ha sempre “alimentato la propria immagine pubblica di promotrice della legalità nonostante il quotidiano agire illegale e la costante attenzione ai risvolti economici della sua azione amministrativa, abbandonando di fatto l’esercizio del suo ruolo di controllo e di gestione finalizzato al buon andamento dell’istituto comprensivo Giovanni Falcone”.