Alluvione Emilia Romagna, Conselice diventa una palude: partite vaccinazioni contro il tetano

L’alluvione in Emilia Romagna presenta non pochi problemi per gli abitanti di diversi luoghi: la situazione a Monselice è veramente complicata. Perché è diventata una sorta di palude e come si è intervenuti. 

Molte zone dell’Emilia Romagna sono devastate, cumuli e cumuli di rifiuti accostati praticamente in ogni strada e città sventrate dalla pericolosa ondata di maltempo degli scorsi giorni.

Monselice alluvione Emilia Romagna
Sono ancora molte le strade isolate dall’acqua, situazione complicata a Monselice (ANSA)

La città di Conselice è una di quelle che presenta difficoltà vertiginose e pericoli anche per la salute di chi vi abita. Le strade dei centri abitati di Faenza, Cesena, Forlì e Castel Bolognese sono invase da vestiti, elettrodomestici, mobili e altro materiale di vario genere: tutto dovrebbe andare al macero, ma non è un processo semplice e immediato, specialmente vista la quantità.

Cosa sta accadendo dopo l’alluvione

La situazione a Conselice è drammatica e adesso nel comune in provincia di Ravenna è stata emanata una ordinanza. La richiesta è quella di tutelare la salute personale e dei propri familiari, lasciando le zone ancora allagate dalle acque stagnanti. Ad annunciarlo è una nota del Comune guidato da Paola Pula.

A tutela della salute è necessario che i cittadini delle zone ancora allagate lasciano le proprie abitazioni. Emanata una nuova ordinanza che riduce l’aria coinvolta dall’evacuazione rispetto al provvedimento precedente“, si legge sul sito.

Vaccinazioni tetano Emilia Romagna
Vaccinazione in un centro mobile e Solarolo (ANSA)

La misura si è resa necessaria viste le enormi quantità d’acqua ancora presenti sul territorio. Nel caso specifico, infatti, la pericolosità della situazione è legata “strettamente, e unicamente, al contatto con le acque stagnanti“, ribadiscono fonti del Comune di Conselice.

Proprio il sindaco Paola Pula, in accordo con la Giunta comunale, ha firmato l’ordinanza necessaria viste le difficoltà nello smaltimento delle acque nelle zone abitate a Conselice. Le grandi quantità di acqua presente sul territorio hanno provocato pericolo, specialmente se a contatto con le acque stagnanti.

Il ristagno dell’acqua provoca condizioni sanitarie potenzialmente rischiose per la salute delle persone. In sede di COC (Centro Operativo Comunale), il Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, ha comunicato che questa situazione manifesterà un apprezzabile miglioramento fra circa cinque giorni“, si legge in una nota dell’Agenzia regionale per la sicurezza e la protezione civile.

Idrovore in azione

Intanto nella zona sono decine le idrovore giunte per riversare le acque verso i fumi Santerno e Reno, ma per eliminare l’acqua presente ci vorranno ancora diversi giorni (ipotesi anche di una settimana ndr).

Le condizioni ambientali e il quadro tecnico delineato  rendono la situazione meritoria di attenzione, anche alla luce delle previsioni effettuate dal consorzio di Bonifica sui tempi di deflusso delle acque“, spiega Raffaella Angelini, direttrice del Dipartimento di Sanita pubblica Ausl Romagna.

Alluvione Emilia Romagna
Le macerie del Ponte della Motta, crollato a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna (ANSA)

Proprio la città di Conselice presenta gravi difficoltà con rifiuti di vario genere e problemi nel sistema fognario. Difficoltà enorme anche sul fronte delle acque reflue con malfunzionamento dello scarico nelle abitazioni. L’erogazione dell’acqua potabile potrebbe subire delle interruzioni, da qui la necessità di recarsi altrove visti i possibili rischi.

Nel frattempo è partita la vaccinazione contro il tetano e altre malattie di natura infettiva. Il sindaco ha spiegato tutto ai cittadini, con tanto di precauzioni da prendere. “Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato“, ha spiegato.