Il ricorso rigettato di Alfredo Cospito aumenta le tensioni: cosa sta accadendo e quali sono state le sue prime parole. Il commento non lascia dubbi.
Ricordo rigettato contro il regime di carcere duro, presentato dalla difesa di Cospito, anarchico che sta osservando lo sciopero della fame da quasi 130 giorni. L’uomo si trova attualmente nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’avvocato Rossi Albertini sulla revoca della misura di regime 41bis. La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma non è stata modificata, si resta così com’è.
La vicenda
Rigettato il ricorso, presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, in merito al regime di 41bis presentato di recente. Tensione e grande amarezza dopo il verdetto. Decine di forze dell’ordine davanti al Palazzo della Corte di Cassazione. I manifestanti hanno tolto gli e striscioni e inveito contro gli anarchici, gridando “assassini“. C’era grande attesa fra gli anarchici radunati a piazza Cavour, davanti la Suprema Corte.
“La condanna a morte di Alfredo Cospito“, ribadiscono molte persone presenti da ore in piazza durante la giornata di venerdì 24 febbraio 2023. A parlare della vicenda ci ha pensato anche il gruppo Contropotere che ha partecipato alla manifestazione per chiedere l’annullamento del regime di 41bis nei confronti di Cospito. “La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dall’avv. Flavio Rossi Albertini per la revoca del 41bis ad Alfredo Cospito. Lo Stato lo ha condannato a morte“, si legge su Contropotere.

Erano circa un centinaio i manifestanti presenti sin dalle prime ore del mattino, una giornata trascorsa fra attesi e tanta rabbia, con conseguenze che potrebbero essere già evidenti in vista delle prossime manifestazioni annunciate in varie città italiane (e non solo ndr). Polizia e carabinieri sono state allertati, intanto le misure di sicurezza procedono senza sosta nelle maggiori città. Presidio terminato quasi un’ora dopo il verdetto dei giudici.
Sul caso è intervenuto anche Pasquale Valitutti, 75enne e leader dell’anarchia italiana, che ha commentato il verdetto dei giudici. “Abbiamo saputo della decisione della Corte di Cassazione che fossero dei venduti e dei servi lo abbiamo sempre saputo. Da oggi, ufficialmente, sono degli assassini. Si stanno marchiando del sangue di un compagno valoroso, di un nostro fratello, di una persona degna“, ribadisce Valitutti.
Il commento di Alfredo Cospito
Cospito ha commentato la sentenza dopo aver ricevuto la notizia sul ricorso rigettato. “Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta“, ha ribadito l’anarchico che crede di “morire presto”. Potrebbe di fatto interrompere nuovamente l’assunzione di integratori e la graduale ripresa di alcune sostanze vitali.
Le parole ribadite ai sanitari che lo seguono in ospedale sono emblematiche, segno di una decisione che potrebbe provocare ulteriori conseguenze alle sue già precarie condizioni di salute. “Le comunicazioni con le realtà anarchiche all’esterno del circuito carcerario, appaiono assidue e producono l’effetto di contribuire ad identificare obiettivi strategici e a stimolare azioni dirette di attacco alle istituzioni“, si legge nell’ordinanza dei giudici.

Dopo la lettura della sentenza ha parlato anche uno degli avvocati dell’anarchico che resta al regime di carcere duro. “Questa è una sentenza di condanna a morte. Dopo la lettura della requisitoria del procuratore generale Gaeta pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda.
La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo“, ha spiegato Flavio Rossi Albertini. Non si escludono nuove ondate di proteste dopo il ricorso rigettato dai giudici e in precedenza presentato dalla difesa di Cospito. L’anarchico aveva già ribadito che una sentenza sfavorevole avrebbe causato dirette conseguenze anche sul proprio stato di salute, ora lo sciopero potrebbe procedere in maniera drastica.