Aggredita a Roma, il racconto dell’orrore: “mi prendeva a morsi il viso”. 38enne in manette

Una studentessa di 20 anni è stata brutalmente aggredita a Roma da un cittadino di origini bengalesi. “Mi ha strappato la pelle dalla faccia”

E’ stata salvata grazie all’intervento di una famiglia che ha sentito le urla della 20enne in strada. La giovane studentessa è stata vittima di una cruenta aggressione da parte di un uomo di 38 anni originario del Bangladesh.

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Stedentessa aggredita a Roma, presa a morsi da un uomo di 38 anni. Cosa è successo (ansa) qnm.it

La ragazza, intervistata oggi da il Messaggero, parla della sua esperienza e di quell’uomo che definisce “un mostro”. L’aggressione è avvenuta sabato scorso in uno dei quartieri malfamati di Roma. Teatro della violenza è l’androne di un palazzo in via Principe Eugenio a Termini.

La 20enne confessa che non è la prima volta che è vittima di un’aggressione nella Capitale. Ricorda l’episodio precedente, avvenuto lo scorso novembre quando un uomo ha tentato di rapinarla. “Un ragazzo mi ha puntato alle spalle un coltellino e ha preteso dei soldi. Allora non denunciai perché non avrei mai saputo riconoscerlo. Ma quella zona è pericolosa e va messa in sicurezza”.

Aggredita brutalmente a Roma: il racconto della studentessa presa a morsi

Era appena arrivata a Roma da Milano per far visita a un suo amico quando sabato sera, camminando lungo via Principe Eugenio nel quartiere Esquilino, la giovane studentessa ventenne è stata aggredita da un uomo di 38 anni cittadino bengalese, ora arrestato dalla polizia.

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Aggredita a Roma, il racconto dell’orrore della vittima (ansa) qnm.it

A Il Messaggero la ragazza racconta quello che le è successo: “Un animale non sarebbe arrivato a tanto. Mi mordeva sul viso, mi ha staccato la pelle dalla faccia. Mordeva i miei denti che ho lavato per tutta la notte. Quel mostro mi stava sopra, mi stringeva le mani sul collo come per strangolarmi, ho ancora i lividi dopo giorni. C’è stato un momento, quando ho sentito chiudersi il portone dietro di me, in cui ho pensato “Ecco è finita”. Quell’androne di un anonimo palazzo romano stava per diventare la mia tomba. E lui, intanto, mi spogliava…”.

L’aggressore adesso è in carcere. Ed ora lei è pronta a raccontare la sua atroce storia: “Avevo un appuntamento in un locale con un amico in arrivo da Milano ed altre persone. Ero appena scesa dal treno e mi stavo dirigendo sul posto, seguendo la posizione che mi era stata inviata su WhatsApp. Volevo rientrare presto a casa quella sera, invece, mentre camminavo davanti al civico 32 di via Principe Eugenio, davanti ad altra gente presente, un uomo vestito con la camicia celeste con sopra uno stemma, era fermo accanto al portone spalancato. All’improvviso mi ha sferrato un calcio assurdo con cui mi ha scaraventato all’interno dell’androne. Mi ha riempito di calci e sbattuto contro il muro”.

Salva grazie all’intervento di una famiglia

Una volta sopra la studentessa l’aggressore ha, inizialmente, tentato di strangolarla e poi, racconta la 20enne: “mi toccava dappertutto, ha infilato una mano nel borsello e io ho creduto che potesse estrarre da un momento all’altro un coltello o un’arma. Quindi sono rimasta ferma. Avevo paura che reagendo mi ammazzasse e nel frattempo cercavo di urlare”

“Disgustoso il suo mordermi, mi strappava via la pelle. Ho avuto tanta paura come mai in vita mia”. La giovane si è salvata grazie all’aiuto di un uomo che, in visita dai genitori in quello stesso palazzo, ha sentito le urla ed è intervenuto allertando la polizia.

Infine la ragazza racconto di essere stata vittima, in passato, di una rapina sempre a Roma. Quella volta un giovane ragazzo l’avrebbe rapinata minacciandola con un coltellino. Ora, a seguito della seconda aggressione subita, la studentessa dice che non vuole più tornare nella Capitale e conclude il suo racconto dichiarando: “Vado spesso a Napoli e devo dire che mi sento più sicura lì che a Roma”.