Si aprono di nuovo le porte del carcere per Simba La Rue: qual è il motivo e cosa rischia il giovane trapper.
Simba La Rue, all’anagrafe Mohamed Lamine Saida, è un trapper di 20 anni nuovamente arrestato e condotto in carcere. Era agli arresti domiciliari in casa dei genitori da quattro mesi dopo le indagini condotte fra luglio e ottobre 2022. Riscontrate delle violazioni che il giovane avrebbe fatto mentre era in casa.

L’ordinanza del giudice per le udienze preliminari Giulio Fanales ha disposto la misura di custodia cautelare in carcere per la “progressiva violazione delle prescrizioni dopo aver disatteso il divieto di comunicazione con soggetti terzi“, si legge. Emergono a tal riguardo nuovi particolari e le motivazioni collegate alla decisione del giudice.
Trapper di nuovo in carcere, la storia di Mohamed Lamine Saida
L’ordinanza del gup milanese ha ribadito che il giovane sarebbe stato in casa con altre persone non autorizzati, alcune delle quali arrestate in passato per spaccio. L’uomo era inoltre in compagnia “di una giovane seminuda adagiata sul divano, estranea al nucleo familiare“. Il pericolo di reiterazione dei reati è uno degli elementi che ha ribadito quanto previsto.
Durante lo scorso mese di gennaio, proprio in casa della madre che si trova in provincia di Como, i carabinieri lo hanno scoperto il 4 gennaio 2023 in compagnia di una ragazza, l’8 gennaio con un cugino, il 19 insieme al cugino e ad altre cinque persone, due con precedenti per spaccio.

Dallo scorso 4 gennaio in poi, all’interno della casa di Simba La Rue, sarebbero state trovate diverse persone in sua compagnia in più circostanze. Fra queste ci sarebbero quindi una giovane e alcuni ragazzi in passato arrestati per diversi reati. Ed è proprio da questi controlli, avvenuti in casa dei genitori di Simba, che sarebbe cambiato tutto. Diverse le segnalazioni che hanno portato alla decisione di modificare la misura di custodia.
Il ragazzo non avrebbe potuto ricevere nessuno, si trovava infatti ai domiciliari a causa di alcuni problemi di salute derivati dall’agguato dello scorso giugno. La decisione inevitabile del gup Giulio Fanales arriva dopo diverse segnalazioni da parte dei carabinieri di zona. Ripristinata per il trapper la custodia cautelare in carcere, fino a poco tempo fa era invece ai domiciliari a causa dei genitori.
Perché non era in carcere
Il trapper collegato a Baby Gang è stato accusato per rapine e aggressione, attualmente era in casa dei genitori ai domiciliari dopo il ferimento avvenuto durante un agguato. Cure alla gamba ferita e successivamente operata.
Il giovane era rimasto vittima di un agguato il 16 giugno 2022, ma attualmente resta indagato con l’accusa di sequestro e insulti social contro il “rivale” Baby Touché. Proprio dopo i numerosi controlli, avvenuto all’interno dell’abitazione, sarebbe emersa la necessità di revocare la misura domiciliare.

Intanto per il prossimo 28 marzo è prevista una udienza preliminare a carico di Simba La Rue e dell’amico trapper Baby Gang, così come a carico di altri imputati. Il filone del conflitto fra gang prosegue ed emerge dopo episodi circostanziati: si tratta del conflitto fra trapper e la sparatoria avvenuta di recente vicino corso Como, a Milano.
Le indagini
Un doppio filone d’indagine con Baby Gang che resta ancora in carcere. I suoi legali hanno presentato un ricorso al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza che aveva bocciato l’idea dell’istanza ai domiciliari.
Il trapper aveva chiesto di recarsi in comunità per affrontare “problemi sull’abuso di sostanze“. Approfondimenti di natura investigativa sulla faida fra gang, con tanto di arresti avvenuti lo scorso mese di luglio. Oltre 15 gli arresti totali per porre fine a questa diatriba fra bande, ora il momento delle decisioni da parte delle autorità competenti. La Rue paga quindi la mancanza di rispetto della misura cautelari ai domiciliari.