Il 23enne Mauro Glorioso è finito in coma dopo che cinque giovani gli hanno lanciato in testa una bici elettrica, senza un apparente motivo. Fermati a Torino, gli aggressori, sono accusati di tentato omicidio
Una violenza senza senso quella di cinque ragazzi, tre dei quali minorenni, che a Torino hanno colpito Mauro Glorioso, studente 23enne originario palermitano nel gennaio scorso. Dopo il lancio della bicicletta elettrica il ragazzo era finito in coma.

Il lancio è avvenuto dall’alto presso i Murazzi di Torino lo scorso 21 gennaio 2023. Gli aggressori sono stati fermati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Torino questa mattina. Sono tutti accusati di tentato omicidio e ritenuti gravemente indiziati. Il decreto di fermo è stato emesso dalla Procura di Torino e da quella dei minori.
Il gruppo di cinque ragazzi è composto da due giovani appena diciottenni e tre minori di età tra i 15 e i 17 anni. Di questi, quattro hanno precedenti con la legge. Nel frattempo, lo studente, in coma dopo il ferimento, si è svegliato da qualche giorno anche se ancora è ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Cto torinese.
23enne in coma, ferito dal lancio di una bici da 5 ragazzi
Mauro Glorioso la notte del 21 gennaio 2023 era in fila davanti alla discoteca The Beach insieme ad un gruppo di amici con l’intendo di entrare quando dalla balconata del Lungo Po Cadorna-Murazzi nel capoluogo piemontese, una bici elettrica a noleggio gli piomba addosso ferendolo gravemente alla testa.

Il mezzo è stato lanciato volontariamente dall’alto da cinque giovani noti già alle forze dell’ordine per piccoli reati in città. Due appartenenti al gruppo sono appena maggiorenni e tre addirittura minori di età compresa tra i 15 e i 17 anni. Dopo il gesto la giovanissima baby gang sarebbe scappata dal luogo del fatto utilizzando un mezzo della linea pubblica del G.T.T., con il quale avrebbero raggiunto il quartiere di provenienza.
Non è stato ancora identificato il motivo del gesto violento, ma lo studente di origini siciliani colpito alla testa e trasportato d’urgenza in codice rosso presso il Cto di Torino era entrato in coma. Da qualche giorno il giovane si è svegliato ed è dunque fuori pericolo, sebbene il suo pieno recupero si annunci complicato. Infatti, non sono ancora chiare le conseguenze fisiche subite. Secondo i medici servirà almeno un mese per avere il quadro completo della situazione. La prognosi è stata fissata in 180 giorni. Nel frattempo, l’attività d’indagine da parte dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia San Carlo di Torino sono partite alla ricerca dei cinque aggressori la stessa notte del violento fatto. A distanza di qualche settimana, questa mattina l’epilogo.
La svolta nelle indagini
La task force composta dagli uomini dell’Arma del Nucleo Investigativo in collaborazione con la Compagnia San Carlo di Torino questa mattina hanno fermato i cinque giovani aggressori. L’attività investigativa andava avanti dal giorno dell’avvenuta aggressione, il 21 gennaio scorso.

Nella serrata attività di indagine seguita per monitorare e contrastare le baby gang che frequentavano il centro cittadino gli investigatori dopo l’analisi dei filmati di video sorveglianza di ben 120 telecamere hanno fermato i cinque ragazzi. Proprio dai filmati i Carabinieri sono riusciti a identificare il gruppo e ad agire di conseguenza.
Nelle indagini un contributo importante alla risoluzione del caso sono state anche le diverse testimonianze giunte spontaneamente agli uomini dell’Arma da chi, la notte del 21 gennaio scorso, ha assistito all’aggressione del giovane 23enne. A fanpage, un amico del giovane colpito ha raccontato quei momenti brutali vissuti: “Ero lì con lui nel momento in cui è successo ed è stato improvviso, è stato colpito in testa… eravamo distanti, quindi la bicicletta è stata lanciata con forza, sicuramente non è stata gettata da una persona sola, era una bici elettrica di quelle molto pesanti”. Secondo le informazioni arrivate, i cinque accusati di tentato omicidio abitano in diverse zone della città piemontese.