Una ragazza di 18 anni ritrovata morta in un bosco: le indagini ad una svolta. Le dichiarazioni non lasciano dubbi. Tutti i dettagli sulla vicenda.
I genitori angosciati, tantissime ore di ricerche e un tragico esito dopo lunghi giorni di paure e vane attese. Si conclude nel peggiore dei modi la ricerca di una giovane il cui corpo è stato ritrovato durante la notte fra mercoledì 1 e giovedì 2 febbraio. Il principale sospettato avrebbe fornito indicazioni sul luogo del ritrovamento.

Il ritrovamento del corpo è avvenuto all’interno di un bosco, inevitabile l’arrivo della Scientifica per effettuare i rilievi del caso. Le indagini proseguono per chiarire tutta la vicenda, ma c’è una sola pista che gli inquirenti starebbero percorrendo con maggiore convinzione.
18enne trovata senza vita in un bosco | Cosa emerge dalla morte di Sihem
La morte della giovane liceale Sihem è avvenuta nella città di Salles-du-Gardon, nel sud della Francia. Da una settimana si erano perse le tracce della giovane, a distanza di tempo il tragico ritrovamento in una foresta del Gard. All’origine ci sarebbe un litigio con un uomo di 39 anni di cui si sarebbe invaghita.
Ricerche ad ampio raggio da parte di polizia e volontari, poi la scoperta preceduta dalla segnalazione dello stesso sospettato. Non aveva più fatto rientro a casa, da qui l’allarme dei genitori che non l’hanno più vista dallo scorso 25 gennaio.

I sospetti della polizia sono subito caduti su Mahfoud, probabilmente tutto sarebbe partito al termine di un litigio con la ragazza. E sarebbe proprio l’uomo, durante l’interrogatorio, ad aver parlato del luogo in cui sarebbe avvenuto il delitto. Secondo il racconto del sospettato, infatti, un acceso litigio si sarebbe trasformato in un omicidio. La causa del decesso sarebbe il soffocamento, ma per ulteriori dettagli servirà l’autopsia.
La ricostruzione della sparizione, dopo giorni il tragico epilogo
Della 18enne non si avevano più notizie dalla tarda serata di eri. Da quel momento in poi nessuna risposta al cellulare, il giorno successivo la denuncia di scomparsa da parte del padre. La giovane Sihem proveniva da una famiglia di cinque figli (quattro maschi, lei unica femmina).

Gli agenti di polizia hanno raccolto alcune testimonianze che, almeno inizialmente, avrebbero parlato di Mahfoud e del suo presunto tentativo di convincere Sihem a fingere di essere un ostaggio, così da truffare alcuni trafficanti di droga della zona di Nimes al quale avrebbe rubato delle sostanze stupefacenti. Questa pista, però, sarebbe tramontata quasi sul nascere, poi gli inquirenti si sarebbero concentrati sul ruolo dell’uomo: protagonista del delitto da un lato, la vittima Sihem dall’altro.
La persona in custodia è Mahfoud H. sul quale pendono diverse accuse che potrebbero subire delle modifiche dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Simhen. Inizialmente era stato “accusato di sequestro di persona, rapimento e detenzione senza rilascio volontario prima del settimo giorno“, ha ribadito il pm che si occupa del caso. Ora, invece, non si esclude di conseguenza una inevitabile “riclassificazione dei fatti“.
Le parole dell’avvocato di Mahfoud e del pm, i dettagli
Mahfoud avrebbe rifiutato la giovane, dichiarando di non volerlo fare poiché “cugina della sua ex fidanzata“. Sul caso è intervenuto anche l’avvocato Jean-Marc Darrigade che ha parlato di quanto accaduto. “Assisto un uomo che decide di affrontare la sua pesante responsabilità dopo la scomparsa di Sihem. Vorrebbe porre fine ad un’ansia insopportabile per i suoi parenti, guidando gli investigatori a scoprire tutto. Conosce pienamente il fatto che la sua colpa non sia perdonabile, il suo silenzio avrebbe peggiorato tutto“, ha spiegato il legale dell’uomo.
Questa mattina poi il pubblico ministero di Nimes, Cécile Gensac, ha fornito nuovi dettagli sulla tragedia. “Confermo purtroppo che il corpo della giovane Sihem è stato scoperto ieri sera intorno all’una di notte. Si trovava in un vicolo isolato di campagna“, ha commentato il magistrato dopo il ritrovamento avvenuto intorno a La Grand-Combe.