Zanetti e i suoi capelli: non cambia taglio da 15 anni

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Parlare di Javier Zanetti è come raccontare un pezzo di storia dell’Inter. Il difensore argentino ha trovato l’America giocando al Meazza e l’Inter ha trovato un giocatore su cui contare sempre, una roccia in campo irrinunciabile protagonista di tante avventure e con tante stagioni ancora da giocare, raccogliere trofei e godersi l’affetto del pubblico nerazzurro, per lui smisurato e incondizionato. Tutte le squadre dovrebbero poter contare su un uomo così, una personalità che non si risparmia e bada sempre al sodo, Zanetti è per tutti il capitano, il capitano più vincente della storia nerazzurra.

I capelli, croce e delizia di Zanetti
Con all’attivo le quasi 600 presenze con la maglia della Beneamata è lo straniero in attività che conta il maggior numero di presenze in Serie A, con l’Inter ha collezionato quasi 700 gettoni, un ammontare di corsa e sudore che ad Appiano Gentile ne fanno un’istituizione. Ma l’argentino è anche un uomo con le sue paure e i suoi punti deboli e senza nascondersi troppo, il sud americano ha sempre ammesso di avere un Tallone d’Achille: i capelli. La folta capigliatura che lo caraterizza è il suo pallino fisso. Non c’è domenica o mercoledì di Champions League che il capitano non curi nei minimi particolari la sua acconciatura, lo fa sentire in ordine e più sicuro dice. In un’intervista rilasciata circa tre anni fa ha confermato candidamente di soffrire di una psicosi, tiene così tanto ai suoi capelli che non sopporta mani carezze bonarie sulla testa o calorosi schiaffetti sulla chioma.

In 15 anni non è cambiato
I capelli prima di tutto dunque. Può ritrovarsi a giocare in qualsiasi condizione meteorologica, la pioggia potrà essere battente, il vento incredibilmente forte, i capelli del capitano resteranno in ordine. Ammette di non fare uso di gel o altri prodotti, ma preferisce solo domarli con l’acqua e costanti sedute dal suo parrucchiere di fiducia. E se il suo incubo predante è quello di perderli col passare degli anni, una fobia che lo perseguita quasi fino a terrorizzarlo, sbriciando le figurine Panini scattate nel corso delle stagioni notiamo che la capigliatura dell’argentino è identica. Chi si trovasse a giocare al “Trova le differenze” avrebbe non poche difficoltà e carpire una lunghezza diverza o un ciuffo girato da un lato piuttosto che dall’altro. Dal 1995, anno in cui il difensore di Buenos Aires è entrato a far parte della grande famiglia nerazzurra sono cambiate tante cose, ha assistito ad un andirivieni di allenatori, compagni, ex compagni e presidenti ma i suoi capelli sono restati immutati e guai a chi glieli tocca.