Ronaldo, il “Fenomeno” come era detto quando giocava in Italia, lascia il calcio: la notizia è stata data dallo stesso Ronaldo durante una conferenza stampa, dove emozionato e in lacrime, ha reso noto a tutti i suoi pensieri, il motivo del suo problema col peso e anche il suo unico grande rimpianto.
Luis Nazario de Lima: il nome di un brasiliano si racchiude spesso in un nome d’arte o un nome di come si era chiamati da bambino. E quasi sempre ci si ricorda solo quello. Però tutti conoscevano “Luis Nazario de Lima”, detto quasi senza prendere fiato. Tutti se lo ricordavano perchè si era di fronte a un giocatore che è stato sicuramente uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi.
A 34 anni, Ronaldo ha deciso di mettere il punto finale a una carriera che lo ha visto girare tra Brasile, Olanda, Spagna e Italia. Tre volte vincitore del FIFA Player of the Year, due volte Pallone d’Oro, Ronaldo è stato anche il miglior realizzatore di sempre nella storia delle fasi finali dei Mondiali FIFA con 15 gol di cui due nella finale vinta nel 2002.
In Europa ha tenuto l’impressionante media di 273 gol in 402 partite con le maglie di PSV Eindhoven, Barcelona, Inter, Real Madrid e Milan. 62 gol in 97 presenze invece con il Brasile.
Ha vinto trofei ovunque ma il suo cruccio è la Champions League, sempre sfuggita. “Il calcio mi ha dato molte cose. Ma lo vivo con una tale passione che non riesco a darmi pace per non aver vinto la Champions League: il trofeo che chiunque vorrebbe conquistare”.
“Come potete immaginare e avete sentito per l’intero fine-settimana, chiudo la mia carriera di calciatore professionista”, ha detto. Il mio fisico non regge più. Avrei voluto continuare, ma non è possibile. Penso a una giocata e non riesco a realizzarla. Il mio tempo è scaduto ma è stato bello!”: con queste parole Ronaldo ha iniziato il suo discorso d’addio.
Poi ha parlato a ruota libera su vari punti chiavi della sua carriera:
– La forma fisica: “Sto anticipando la chiusura della mia carriera per alcuni motivi che credo siano importanti: tutti sanno quello che ho passato, negli ultimi due anni ho avuto una lunga sequenza di infortuni che mi hanno colpito da una gamba all’altra, da un muscolo all’altro e questi dolori mi hanno costretto ad anticipare la fine della mia carriera”.
– L’ipotiroidismo: “Quattro anni fa nel Milan ho scoperto di soffrire di un disturbo che si chiama ipotiroidismo, un disturbo che rallenta il metabolismo, e per controllarlo occorre assumere degli ormoni che nel calcio non sono ammessi, sono considerati doping. Credo che adesso in molti qui si siano pentiti per aver commentato anche in maniera ironica sul mio peso, ma io non ho alcun rammarico verso nessuno, chiedo solo che tutti capiscano quello che sto spiegando nel mio ultimi giorno della carriera”.
– Ringraziamenti: “Ringrazio tutte le squadre in cui ho giocato, dal Cruzeiro al Psv, al Barcellona, l’Inter, il Real Madrid, il Milan. Voglio ringraziare tutti i calciatori che hanno giocato con me, che si sono allenati con me, quelli che sono stati avversari leali ed anche quelli che lo sono stati poco; ringrazio tutti gli allenatori con cui ho condiviso grandi successi professionali. Grazie quelli che mi hanno sostenuto, gli sponsor, in particolare la Nike che e’ stata con me da quando avevo 17 anni, che ha creduto in me e mi ha sostenuto nel corso di tutta la mia carriera”.
– Consiglio ai giovani: “Ai ragazzi che oggi muovono i primi passi nel calcio vorrei dire che questo sport non è solo allegria: esige dedizione assoluta e disciplina militare. Il calcio non è quello che i bambini sognano davanti al televisore. Bisogna lottare e saper soffrire per affermarsi e lasciare il proprio segno”.
Una conferenza stampa senz’altro da vedere. Ecco il video integrale seguito da un video delle giocate più spettacolari e dei 10 gol più belli di questo Fenomeno del pallone.
Foto da AP/Lapresse