Nella finale del Masters 1000 di Roma, vittoria in due set per Daniil Medvedev che batte il danese Rune in una sfida che il russo risolve con un secondo set molto autorevole
È già una stagione straordinaria per Daniil Medvedev che conquista proprio a Roma il suo primo trofeo sulla terra battuta, il quinto da gennaio a oggi, battendo il danese Holger Rune.

Un segnale di grande crescita e continuità per Medvedev, che ammette di non avere un rapporto particolarmente buono con la terra rossa. E che forse si sorprende anche un po’ dei suoi progressi.
Roma si chiude nel segno di Medvedev
Una edizione interessante nonostante la pioggia rallentato e in qualche reso particolarmente difficile la scansione di molte partite, mai così tante in una edizione resa molto lunga da un cartellone ancora più ampio.
Con una finale di alto livello, seguita però a una semifinale di altissimo livello: che ha visto Medvedev eliminare il suo avversario più tosto, il greco Tsitsipas. Non è un mistero che i due non si possano vedere e che i rapporti siano ai limiti dell’intolleranza. Ulteriormente complicati proprio a Roma dalla vittoria di Medvedev, che ha esultato dopo il punto decisivo in semifinale facendo un balletto. Proprio come quello con cui il grecò fece festa dopo avere battuto Medvedev in finale lo scorso anno a Cincinnati.
Il primo titolo sulla terra rossa
Per Medvedev quello conquistato a Roma è il 20esimo titolo in carriera, il quinto stagionale. Medvedev regola il danese Holger Rune 7-5 7-5 e si candida a un ruolo di rilievo in vista del Roland Garros.
Non male per uno che a febbraio non era nemmeno nella Top 10 e che ora invece è candidato a prendere il secondo posto assoluto nella classifica mondiale ATP alle spalle di Carlos Alcaraz scavalcando Novak Djokovic.
Sfida estremamente equilibrata per la verità nel primo set. Il russo respinge due break point nel quinto game e strappa il servizio decisivo all’ultimo game del set.
La finale di Roma
Medvedev parte decisamente in affanno nella seconda partita quando Rune rialza la testa. Il danese, che a 20 anni è il più giovane finalista al Foro Italico dai tempi dello spagnolo Nadal 17 anni fa, dimostra personalità, strappa subito il servizio una prima volta, se lo riprende portandosi sul 5-3 ma quando sembra avere la partita in pugno si blocca. E Medvedev si riprende con gli interessi il set e la partita inanellando quattro game di fila e chiudendo la sfida alla prima occasione per conquistare il trofeo.
Medvedev chiude il torneo alla grande. A Roma non aveva mai vinto una partita prima di questa edizione.
“Non pensavo mai che avrei vinto”
Il russo ritirando il premio ammette i suoi limiti… “Cerco sempre di essere positivo, ottimista. Cerco sempre di credere in me stesso e cerco sempre di fare del mio meglio perché ovviamente voglio vincere i tornei più importanti del mondo. Ma allo stesso tempo in tutta onestà non credevo molto di poter vincere un Masters 1000 sulla terra battuta, perché di solito odio questo fondo, non mi sentivo a mio agio ed ero incapace di trovare il mio gioco. Le cose sono migliorate già a Madrid e a Monte Carlo. Qui ho fatto un bel salto di qualità in allenamento”.
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