Nella giornata di Pazzini e Cavani e con le vittorie di Milan e Lazio, a parte la Roma fermata dall’ennesimo stop per neve a Bologna, vincono tutte le grandi. Dimentichiamo la Juve? No. Adesso come adesso la Juventus è una grande…provinciale, niente più: si rivivrà un anno horribilis come quello passato? Le somiglianze ci sono tutte.
Dopo questa giornata anche l’Udinese ha scavalcato la Juve che mercoledì andrà a Palermo in una difficile sfida che se dovesse risultare fallimentare vedrebbe anche la squadra rosanero scavalcare i bianconeri: seguirà poi la delicata trasferta a Cagliari prima della sfida con l’Inter di Leonardo.
Un trittico di partite che potrebbero far vacillare la panchina di Del Neri in caso di risultati non all’altezza? Il presidente Agnelli in una recente conferenza stampa ha fatto intendere di no. Resta dalla parte del tecnico l’alibi degli infortuni: Del Piero-Martinez, considerando l’età del capitano bianconero (comunque sempre uno dei migliori in campo) e del redivivo Martinez è come pensare a un Milan con una coppia titolare Inzaghi-Seedorf o all’Inter con Coutinho-Suazo. Giocatori buoni ma che per un motivo o per un altro non possono trascinare una squadra che già arranca.
Con davanti Ibra-Cassano la Juve non avrebbe quantomeno portato a casa un pareggio? Probabile. E’ davanti infatti il problema della Juve: la perdita di Quagliarella, da molti sottavalutata, ha portato via quella freschezza atletica e quella capacità di dare imprevidibilità alla manovra bianconera così come l’assenza di Iaquinta ha tolto profondità e fisicità. Ma la domanda è: sapendo dei muscoli di cristallo dei due arieti juventini (Amauri e Iaquinta) non si sarebbe dovuto far qualcosa in più la davanti durante il mercato estivo?
Come l’anno scorso manca un trascinatore in avanti, un leader in mezzo al campo (dove quando Aquilani cala, la squadra non gira e perde velocità di manovra) e soprattutto dei terzini “alla Maicon” capaci di saltare l’uomo e creare così superiorità numerica.
L’avere uno stadio nuovo porterà qualche soldo in più che però probabilmente dovrà andare a coprire il deficit che si andrà a creare per la mancata qualificazione in Champions.
Nel giorno del Pazzini-show, a lungo inseguito da Marotta, che cosa avranno pensato i tifosi? Intanto all’Olimpico sono iniziati i primi cori contro la squadra. Un “non vinciamo mai” dal sapore malinconicamente ironico. In che tempi potranno ritornare a gioire? L’Inter per più di venti anni non ha vinto in Italia con un Moratti che spendeva: senza soldi quanto tempo si dovrà aspettare?
Inter invece che è al solito imprevedibile ma che dimostra sempre la propria forza. Più che imprevedibile… pazza, come recita anche il suo inno che sembra calzare a pennello per l’eroe di giornata, Giampaolo Pazzini, neo acquisto subito in gol. Un Inter dal carattere forte che è riuscita a rimontare uno svantaggio di due gol da un Palermo anche ingenuo in certe circostanze.
Importanti poi anche le vittorie di Lazio, Napoli (trascinata da un super Cavani) e Milan: i rossoneri, seppur in dieci per l’espulsione di Van Bommel sono riusciti a piegare il Catania grazie al solito Ibra, autore di un gol e indirettamente propiziatore dell’altro con una punizione che il portiere del Catania non è riuscito a respingere bene e sul quale Robinho ha realizzato il tap-in del vantaggio milanista.
La Roma, come detto, non ha giocato per l’impraticabilità del campo di Bologna. Dopo 15 minuti le squadre hanno di fatto deciso di smettere di giocare per preservare l’incolumità dei giocatori. Ma si giocava a Bologna: non è più notizia dati i vari rinvii già avvenuti…
I migliori 5 di giornata:
– Cavani: tre gol e un’altra prestazione incredibile. Ormai ci sono poche parole e aggettivi per descriverlo. Il “San Paolo” lo acclama quasi come acclamava Maradona. Re! Voto 8,5
– Pazzini: entra nella ripresa e sigla subito una doppietta procurandosi inoltre il rigore decisivo. Un esordio da sogno. Pazz..esco! Voto 8
– Kozak: aveva da tempo la valigia quasi pronta destinazione Bologna. Ma questo giovane spilungone ceco è una vera macchina da punti per la Lazio di Reja. Una doppietta che lo rilancia e che lo farà restare in biancoceleste. Decisivo! Voto 7,5
– Julio Cesar: doveva giocare Castellazzi contro il Palermo ma un problema del secondo portiere interista ha anticipato il rientro del brasiliano. Una fortuna per Leonardo: rigore parato e parata d’istinto su un tiro di Balzaretti nel finale. Spiderman! Voto 8
– Marchisio: un giocatore della Juventus nella nostra top five? Si, non è un errore. La partita di Marchisio è di lotta e sacrificio: una sufficienza ci sarebbe stata ma la chiave dell’entrata in classifica è la pazzesca semi-rovesciata con cui aveva portato in vantaggio la Juve. Da vedere e rivedere. La mitica rovesciata di Parola, celebre per essere nelle copertine dell’album Panini ha trovato un erede. Gol spettacolare! Sei come prestazione, ma dieci per quel gol! Voto 8
I 5 flop della giornata:
– Paletta: perde tutti i duelli con gli attaccanti genoani, procura un rigore agli avversari e infila la propria porta con un colpo di testa da manuale. Una giornata da dimenticare. Disastroso! Voto 4
– Pastore: una partita discreta per il talento argentino su cui pesano l’errore davanti alla porta durante il primo tempo ma soprattutto l’errore dal dischetto che poteva di fatto concludere la partita a vantaggio dei rosanero. Colpevole! Voto 5
– Mascara: partita da spettatore non pagante per l’attaccante del Catania. Impalpabile! Voto 5
– Santon: errore sul gol di Miccoli e continue voragine che si aprono dalla sua parte. L’ex bimbo prodigio deve rimboccarsi le maniche se non vuole dare inizio già a vent’anni a una parabola discendente della propria carriera. Ingenuo! Voto 4,5
– Riccardo Montolivo: un faro… spento nel centrocampo viola. Nessuna giocata decisiva: sembra lontano dalla forma dell’anno scorso. Spaesato! Voto 5
Il prossimo turno infrasettimanale con Milan-Lazio e Palermo-Juventus ci dirà se la Lazio ha possibilità di rimanere in alto. Ma la sfida del Barbera potrebbe aprire un bivio: crisi nerissima o rilancio. Entrambe da non perdere.
Foto da AP/Lapresse