La 37esima giornata di Serie A ha emesso il verdetto più atteso, incoronando la Juventus regina del campionato 2011-2012. L’Inferno di Calciopoli e la disputa infinita sugli scudetti vinti sul campo e sottratti nelle aule di tribunale sembra lontano, per i tifosi bianconeri è il momento di gioire dopo tanti anni di sofferenze e oblio, di promesse scritte sulla carta ma mai mantenute. Il successo sul campo neutro di Trieste contro il Cagliari è la vittoria più bella per il club piemontese che torna a cucirsi addosso un tricolore e vince di fatto l’adrenalinico testa a testa col Milan di Allegri affondato 4-2 nel derby contro i cugini nerazzurri. Se la giornata di ieri ha portato in trionfo i colori bianconeri imbattuti da inizio stagione, il discorso Champions League resta ancora aperto e vedrà Udinese e Lazio contendersi l’ultimo posto disponibile. Sogni svaniti nel nulla per il Napoli di Mazzarri battuto 2-0 a Bologna, sterile e senza piglio nel match decisivo.
Vediamo dunque quali sono stati i protagonisti sul campo nell’ultima giornata di campionato e quali giocatori invece hanno deluso più del dovuto.
Top della 37esima giornata
Pepe: Voto 7. Il centrocampista di Albano Laziale si è messo in bella mostra ieri a Trieste sfoderando colpi che raramente aveva sfoggiato nel corso della stagione. Schierato da Conte sulla fascia sinistra, è riuscito sempre a far male e proporre azioni in avanti, pungendo e correndo come un matto. Gli è mancato solo il gol.
Vucinic: Voto 7.5. E’ lui l’uomo Juve, l’uomo della serata magica e storica che ha consegnato nelle mani dei piemontesi il 28esimo scudetto. In molti per tutta la stagione hanno accusato Conte di non avere un attaccante capace di sfondare al momento propizio, un bomber di razza come lo è stato Ibrahimovic per il Milan. Il montenegrino, come in altre circostanze, ha preso per mano la squadra segnando la rete del vantaggio, un gol che ha assunto sin da subito il sapore dello scudetto.
Milito: Voto 8. Una spina nel fianco del Milan, una spinta perenne ed inesauribile che ha saputo sfruttare tutte le occasioni che gli si sono presentate. Tre gol, due trasformati su calcio di rigore che lo consacrano man of the match nel derby che ha affossato i sogni rossoneri. La nuova Inter, con o senza Stramaccioni dovrebbe ripartire da lui, ieri il Principe del Meazza.
Ibrahimovic: Voto 7.5. Nonostante il ko resta il migliore tra i suoi. Anche ieri a San Siro ha dimostrato di essere il giocatore più rappresentativo del Diavolo, mette la frima su due reti, scuote i suoi nel momento più nero della gara, fa del suo meglio per essere alla pari dello scatenato argentino Milito. Qualche pecca di troppo, poca lucidità nell’occasione che avrebbe sbloccato il risultato ad ogni modo brillante e incisivo.
Di Natale: Voto 7. Non è stata la sua gara migliore. La posta in palio era altissima, contro il Genoa le zebre di Guidolin si giocavano un’intera stagione e anche per questo motivo non trascurabile il bomber friulano non ha prodotto la migliore prestazione possibile, suo il gol-gioiello su punizione che ha spianato la strada ai padroni di casa.
Flop della 37esima giornata
Cavani: Voto 5.5. L’equazione è stata confermata. Quando l’uruguaiano è in ombra, è tutto il Napoli a patire. Il match al Dall’Ara di Bologna era pregno di significato, da Bologna passava l’ultimo treno per agganciare la Champions League, puntualmente perso dalla truppa di Mazzarri. Si impegna, corre e tira, ma è impreciso e poco convinto. Oltre il danno anche la beffa con Milito che lo raggiunge a quota 23 gol nella classifica cannonieri.
Canini: Voto 5. La sua autorete ha permesso alla Juventus di mettere il sigillo sulla vittoria più importante della stagione. Se non avesse sbagliato porta sarebbe stato un gol da vedere e rivedere alla moviola.
Vidal: Voto 5. La sua grigia prestazione avrebbe potuto compromettere la gara contro il Cagliari e invece gli strafalcioni in campo del centrale cileno non hanno avuto conseguenze. Troppi errori e imprecisioni presto dimenticati dal 4-2 segnato da Maicon che ha tagliato le gambe al Milan.
Kucka: Voto 4. Inguardabile e falloso. Dopo appena sei minuti azzoppa Pinzi, poi commette una plateale infrazione su Fabbrini che gli vale l’espulsione. Il Genoa pressato dai fantasmi della retrocessione avrebbe avuto bisogno anche di lui ma lo slovacco è stato travolto dal nervosismo.
Abate: Voto 5. La sconfitta rossonera passa anche dalla sua prova da mettere in fretta in archivio. Spinge poco, procura l’indiscutibile rigore su Milito e quando ha l’occasione di riscattarsi silurando da breve distanza cerca un assist improbabile.