Pagelle Serie A 2012-2013 terza giornata: Hernanes e Maxi Lopez sugli scudi

AS Roma v Bologna FC - Serie A
AP/LaPresse

La terza giornata del campionato di Serie A ha regalato grandi emozioni, molti gol e diversi risultati interessanti. Ben cinque vittorie in trasferta, solamente due in casa, come due sono stati i pareggi, e soprattutto la bellezza di 31 reti segnate (14 dalle squadre che giocavano in casa, 17 in trasferta). Negli anticipi, alle ore 18.00 di sabato è andato in scena Palermo-Cagliari terminata 1-1 in virtù dei gol messi a segno da Arevalo Rios e Sau. Il risultato a sensazione è però arrivato in serata da San Siro, dove l’Atalanta ha meritatamente battuto il Milan grazie al gol di Cigarini.

I rossoneri restano fermi a quota 3, mentre per i nerazzurri è il ritorno sopra lo zero: assorbiti i due punti di penalizzazione. Un Hernanes fenomenale ha trascinato la Lazio alla vittoria per 3-1 sul campo del Chievo: due gol splendidi e una grande azione pure sulla rete di Klose. Nel finale il rigore di Pellissier non può riaprire i giochi e serve solo per le statistiche. Nel pomeriggio anche Juventus e Napoli hanno proseguito la loro marcia a punteggio pieno. I bianconeri sono andati sotto con il Genoa a Marassi a causa del gol di Immobile, ma nella ripresa le reti di Giaccherini, Vucinic e Asamoah determinano la vittoria per 3-1 della Juventus. Stesso risultato per la vittoria del Napoli sul Parma: Cavani e Pandev mettono in discesa la partita, ma Parolo riapre la sfida a un minuto dall’intervallo, e ci deve pensare Insigne a dare i tre punti a Mazzarri.

Nel posticipo serale, l’Inter di Stramaccioni ha battuto il Torino per 2-0 grazie a Milito e Cassano, decisivo appena entrato. Clamoroso invece è stato quello che è successo all’Olimpico, dove il Bologna ha battuto la Roma per 3-2: Florenzi e Lamela sembravano aver dato la vittoria a Zeman dopo soli 16 minuti, ma a metà della ripresa in un minuto Gilardino e Diamanti hanno firmato il pareggio, e allo scadere il “Gila” addirittura ha imposto il ribaltone rossoblu. Stesso identico risultato per la vittoria della Sampdoria a Pescara, ma qui i blucerchiati hanno sempre condotto: Maxi Lopez ed Estigarribia lanciano i liguri, Celik riapre la partita solo per pochi minuti perché ancora Lopez richiude la pratica.

Top
Hamsik 7.5: bravo a ispirare i compagni di attacco, 2 dei 3 gol sono merito suo.
Pandev 8: in ordine sono un rigore procurato, un gol e un assist. Questo è al netto dei 90′ il bottino del macedone che gioca bene sia con Cavani che con Insigne. Risorsa sicura.
Totti 7:Propizia il vantaggio e palpa il raddoppio in tre occasioni, una da lontano e due di testa: grande Agliardi a dirgli di no.
Agliardi 7,5: Conto aperto con Totti, cui nega tre volte la gioia del gol. Interventi decisivi, sicurezza nelle uscite.
Ranocchia 7 – Ottima prova del difensore ex Bari:anche lui sugli scudi insieme al compagno di reparto, Juan Jesus. Migliore in campo.
Taider 6,5 Occupa tutte le caselle di centrocampo e fa diverse cose utili, tra passaggi ben direzionati ed inserimenti in avanti.
Maxi Lopez 7: Non confermato dal Milan in estate per oscuri motivi il bomber argentino continua a togliersi soddisfazioni in maglia blucerchiata. Con lui la Samp vola, 9 punti in 3 partite, e dimostra di essere una squadra molto solida.
Hernanes 8,5: Partita semplicemente devastante. Due gol, entrambi bellissimi, e lo zampino nell’azione della rete di Klose con una finta da cineteca su Cesar e un destro che costringe Sorrentino alla respinta corta.

Flop
De Ceglie 5 Molta volontà, ma poca sostanza. La differenza con il ghanese la si percepisce immediatamente dopo la sua sostituzione.
Kucka 5 Primo tempo condotto bene con diversi recuperi e numerosi appoggi in attacco. Troppo nervoso con il passare dei minuti sbaglia frequentemente.
Aronica 5: si crea qualche situazione fastidiosa quando non è necessario, fatica a marcare stretto Belfodil.
Boateng 5,5: E’ il grande equivoco della terza gestione di Allegri. Gioca alle spalle di Pazzini con la libertà di muoversi un po’ dove gli pare e, così facendo, va a pestare i piedi a tutti. Non è un trequartista e non è una punta, è il grande anarchico di una squadra in cui regnano, appunto, anarchia e disordine.