Olimpiadi Londra 2012: Logan Campbell apre un bordello e si finanzia le Olimpiadi

logan campbell
AP/LaPresse

Un ragazzo molto determinato che farebbe di tutto per non essere assente a Londra o un genio che sa il fatto suo? Il fine giustifica i mezzi. E’ il caso di Logan Campbell, taekwondoka neozelandese che grazie al sesso si è guadagnato la possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici. Detta così risulta una frase ambigua, e nemmeno il sito ufficiale dell’atleta, con questa frase sibillina, faceva molta chiarezza: “Fate donazioni per il taekwondo, o, se vi trovate a Auckland, mostrate il vostro sostegno visitando un’agenzia di escort di alta classe”. La spiegazione in realtà è semplice: Logan ha aperto con un amico una casa chiusa ad Auckland per finanziare il proprio viaggio olimpico.

Il Taekwondo la sua prima passione
La prostituzione controllata è legalizzata in Nuova Zelanda, perciò il combattente si è trasformato in imprenditore avviando una bizzarra fonte di reddito per potersi spesare di tutto: dopo aver pagato di tasca propria 120mila dollari per partecipare a Pechino, la previsione di spese per Londra era di 200mila dollari. Troppi per farcela da solo. Da lì l’idea di aprire un bordello, con qualche perplessità da parte della mamma del taekwondoka venticinquenne. Logan Campbell è un tranquillo ragazzo di Auckland, nato il 7 giugno ’86, in Nuova Zelanda, dove le pecore sono molte più degli uomini. Come molti della sua età non ha un lavoro ma tante passioni: una di queste è il taekwondo, che gli è scoppiata dentro quando a quattro anni gli capitò di vedere il film “The Karate Kid”.

L’idea geniale del neo zelandese
Quando è tornato a casa, s’è trovato un mucchio di bollette da pagare tra spese personali di viaggio e altre faccende. Non sapeva come fare e così si è ingegnato: un amico gli ha proposto di aprire un locale, un Gentlemen’s Club, una escort agency legalissima in Nuova Zelanda. “All’inizio mia madre non era convinta ma poi ha conosciuto alcune delle ragazze, e due di loro sono venute anche a casa. Le sono piaciute e alla fine ha dato il suo assenso” – ha detto l’atleta. Anche la federazione neozelandese all’inizio era scettica, perché non voleva che un’attività a sfondo sessuale, per quanto legalizzata, potesse essere associata ai valori olimpici dello sport. Poi, però, Logan è stato ammesso in squadra per la categoria -68 kg. “Anche se qualcuno può disapprovare l’attività in cui ero coinvolto il nostro Comitato olimpico è un’organizzazione abbastanza grande, e fatta da persone abbastanza grandi da dire: ‘E’ il migliore che abbiamo, e quindi merita di andare'”.