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AP/LaPresse
Continua la maledizione olimpica per Liu Xiang. Quattro anni dopo il psicodramma nella sua Pechino, dove provò a prendere parte alla gara dei 110 ostacoli ma dovette arrendersi al dolore al tendine d’Achille, il cinese ha fallito nuovamente l’appuntamento con la rassegna a cinque cerchi. Nella sua batteria, l’ex primatista del mondo ha colpito in pieno il primo ostacolo ed è caduto a terra, dando l’addio ai sogni di gloria. L’incubo olimpico, quindi si ripropone per il 29enne cinese che in Patria è un’autentica star e che per quest’Olimpiade aveva provato di tutto, compreso un periodo di stretto ritiro in Germania da metà luglio.
Super Bolt
Tutto dannatamente facile per Usain Bolt, l’uomo scheggia che continua ad impressionare sulle piste londinesi. Che le Olimpiadi siano sempre appannaggio dell’uomo più veloce del mondo è un dato di fatto ben acquisito. The Lightning Boy, attesissimo dagli appassionati accorsi da tutto il mondo nella capitale britannica solo per ammirare la potenza dei suoi muscoli e le progressioni fulminanti, non sta deludendo, al contrario sembra macinare i metri che lo separano dal traguardo con una facilità disarmante, senza fatica, senza sudore, in un crescendo di optimum fisico da fare invidia.
Ed è così che dopo l’exploit nella finale dei 100 metri maschili di due giorni fa quando brucìò gli avversari percorrendo la distanza in 9″64 centesimi, nuovo record olimpico, Usain non ha lasciato niente d’intentato neanche nelle batterie qualificazioni dei 200 metri, aggiudicandosi senza problemi la gara. La partenza è sempre la stessa, non esaltante ma ad ogni modo molto efficace. Il tempo conseguito è stato di 20″39, quanto basta per arrivare primo e annichilire i concorrenti. Un cronometro, c’è da dire, registrato in un finale più lento, meno tirato, perchè solo Bolt può farlo, solo il giamaicano vincitore di tutto può permettersi di rallentare in vista dell’arrivo, magari guardarsi intorno, sbirciare il tabellone, scrutare con biasimo chi gli arranca dietro e sa che non lo raggiungerà mai.
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Il tempo di reazione del campione giamaicano è stato di 0″191, ma già dopo i primi 20-30 metri aveva messo le cose a posto con un finale all’insegna del relax negli ultimi 50-60 metri mentre gli altri possono solo assistere inermi alla sua vittoria. Nelle altre batterie di giornata, ottimi e primi tempi per il francese Lemaitre (20″34), il dominicano Carlos Jorge (20″63), il cubano Roberto Skyers (20″24). Il migliore al momento è l’americano Wallace Spearmon (19″65). Con una forma smagliante così, non sarà difficile pronosticare la medaglia d’oro e magari un record di Usain anche nella finale 200 metri.