Le Olimpiadi sono una grande manifestazione attesa da tutti gli appassionati di sport che ogni quattro anni raccolgono migliaia di atleti e spettatori in arrivo da tutto il mondo, un evento sacro e imperdibile, almeno fino a qualche settimana fa. La previsione non è rosea, alcuni sostengono sia disastrosa. Cosa sta minando sin dalle fondamenta l’appuntamento a cinque cerchi che tra pochi giorni prenderà vita a Londra? La crisi economica. La trentesima edizione dei Giochi Olimpici potrebbe essere ricordata come quella meno seguita in tutta la storia delle Olimpiadi.
I rincari record degli hotel londinesi
La morsa della crisi non risparmia neanche un evento così rutilante e l’afflusso record di pubblico, gli impianti pieni e il famigerato giro di soldi che ne deriva potrebbe essere solo un ricordo, amaro e lontano. La situazione è grave a sentire le voci degli organizzatori e di chi gravita intorno alle Olimpiadi britanniche. Le strutture, sia pur di primo livello, costano troppo, come pure l’assistere alle gare. I dati parlano chiaro e indicano una frenata nella prenotazione e vendita di tagliandi che di questi tempi, quattro anni or sono a Pechino era già andati esauriti. Il rischio c’è ed è concreto. Hotel desolatamente vuoti, spalti tutt’altro che pieni e una catasta in bella vista di biglietti rimasti invenduti. I costi per l’utente sono da capogiro, basti pensare ai 2100 euro che il tifoso deve sborsare per assistere alla cerimonia d’apertura o ai 100 euro per godersi una partita di beach-volley. A soffrire è soprattutto il calcio, sport notoriamente seguitissimo ma snobbato alle Olimpiadi, anche per una questione di soldi. Idem per le stanze d’albergo che rispetto all’estate 2011 costano fino al 104%, un gruzzolo di denaro che in pochi di questi tempi sono disposti a spendere. Nel marasma generale, a pochi giorni dall’inizio, i responsabili non possono che recitare il mea culpa, puntarsi il dito contro scaricando le responsabilità e cercare di salvare il salvabile.
Pacchetti ultra economici per il rilancio
Il piano salva-Olimpiadi prevede una abbattimento dei costi, con pacchetti super economici per far decollare le prenotazioni. Da Londra sperano che le vendite possano riprendere con l’arrivo della torcia olimpica e un elicottero che sorvolerà la Torre alle 20 locali. Il suo contributo l’ha dato anche la neo duchessa di Cambridge Kate, in giro per le strade della capitale con una collana a cinque cerchi. Basterà? Non è dato saperlo, intanto i 200 mila tagliandi ancora invenduti pesano come un macigno. “Queste olimpiadi sembrano aver lavorato al contrario, creando un effetto repulsivo per una buona parte di turisti. Invece che un boom, sembrano aver ottenuto il contrario” – ha detto Tom Jenkins, portavoce dell’associazione tour operator europei. Di contro c’è l’ottimismo irriducibile del presidente del comitato organizzatore, Sebastian Coe che assicura: “Tutto sta andando a gonfie vele”. Nella corsa delle maggiori emittenti televisive mondiali ad assicurarsi i diritti olimpici c’è il caso della NBC che ha sganciato 1,7 miliardi di euro ma i dirigenti del network sembrano essersene pentiti: “Non so se ne è valsa la pena” – ha fatto sapere un portavoce da oltreoceano.