Il Novara dopo 55 anni è tornato in serie A: incredibile la cavalcata degli uomini guidati da Tesser che in solo 2 anni hanno compiuto un clamoroso doppio salto, dalla C1 alla A. Una squadra che doveva salvarsi e che invece è riuscita a realizzare questa impresa. Due segreti di questo successo? Il campo sportivo di Novarello e lo stadio Piola. Scopriamo il perchè.
Prima però ripercorriamo la storia del Novara evidenziando il rapporto della squadra piemontese con la serie A. Come detto era dal 1955 che i blues non erano più nella massima serie. Dal 1948 al 1954 il Novara legò il suo nome in serie A con quello del grande attaccante Silvio Piola: dal 1996, in onore di Piola, lo stadio prende il suo nome. Nel 1951-52 il Novara allenato da Giovanni Varglien arrivò ottavo in massima serie, miglior prestazione di sempre della squadra azzurra.
Dal 1956 con la retrocessione in serie B si aprì un lungo periodo di problemi per la società che solo dalla stagione 2006-07 e il passaggio della società alla famiglia De Salvo si è concluso.
La svolta vera e propria è legata alla stagione 2008-2009 con l’arrivo come direttore sportivo dell’ex capo degli osservatori del Palermo Pasquale Sensibile. Attilio Tesser è stata la scommessa di Sensibile: scommessa evidentemente di successo. La stagione si conclude con la promozione in serie B.
E in serie B, sin dalle prime giornate, ecco la sorpresa: il Novara gioca un calcio spettacolare ed è primo per diverse giornate. Solo a gennaio 2011 le “big” Atalanta e Siena riescono a superarla. Il Novara giunge comunque al terzo posto, posizione utile per i play-off nei quali supera (con un doppio pareggio) la Reggina in semifinale e batte in finale dei play-off il Padova dopo aver pareggiato per 0 a 0 all’andata e vinto in casa per 2 a 0 con gol di Gonzalez e Rigoni. E’ serie A!
Caroselli, cori e fiumi di gente in tutta la città hanno evidenziato la gioia di tutto il capoluogo piemontese per questa promozione. Felicissimo l’allenatore Tesser: “E’ un’impresa fantastica, abbiamo realizzato una cosa incredibile con una squadra costruita per salvarsi. Siamo partiti con 1.200 persone in serie C e abbiamo ottenuto due promozioni di fila”.
Solidità societaria, ambizione e la passione del proprio pubblico: questi sono alcuni degli elementi che hanno contribuito alla promozione della squadra. Ma non sono i soli: importanti sono stati anche il centro sportivo all’avanguardia di Novarello e soprattutto il campo sintetico del “Piola”.
– Novarello:
E’ il villaggio azzurro ricavato in un mulino del ‘ 600, ancora funzionante. Sono presenti 15 alloggi, auditorium, bar, ristorante, cinque campi (più uno sintetico, più due da calcetto), uffici per la società, palestra, piscina e sale riunioni. Sicuramente è uno dei centri di allenamento più all’avanguardia in Italia.
– Il sintetico dello stadio Piola:
Lo stadio “Silvio Piola” l’anno prossimo avrà un piccolo record: sarà infatti il primo campo sintetico della serie A dal 1898 ad oggi. Lo stadio, realizzato nel 1971, ha subito recenti modifiche in seguito alla promozione della squadra piemontese in B che hanno portato all’introduzione dell’erba sintetica.
Sicuramente quest’anno il “Piola” è stato un fortino quasi inespugnabile: solo una sconfitta infatti ( a play off già raggiunti) nel corso di tutto il campionato. Chissà se anche l’anno prossimo il fattore campo si rivelerà così importante.
Questo ovviamente non diminuisce i meriti di una squadra che comunque anche in trasferta ha espresso sempre un ottimo calcio con giocatori come Gonzales, Bertani, Motta, Rigoni, Porcari, Lisuzzo e molti altri che hanno confermato di meritarsi questo incredibile doppio salto.
Non possiamo che unirci ai complimenti per questa squadra!
Foto da AP/LaPresse