E’ fallito anche l’ultimo incontro tra giocatori Nba e proprietari delle squadre: lo sciopero per la stagione 2011/2012 è sempre più vicino. In sintesi il perchè di tutto questo? I proprietari vogliono tagliare i compensi, i giocatori si ribellano e minacciano appunto di non scendere in campo la prossima stagione. Come finirà?
-Gli stipendi record:
– Kobe Bryant, giocatore simbolo dei Lakers di Los Angeles e della Nba in generale, ha uno stipendio da oltre 24 milioni di dollari: tra sponsorizzazioni e il resto i guadagni di Bryant sfiorano i 48 milioni di dollari l’anno.
– L’ex stella dei Cleveland Cavaliers e fresco finalista della finale Nba con i suoi Miami Heat LeBron James ha uno stipendio di 14 milioni di dollari: anche qui gli sponsor fanno alzare parecchio lo stipendio.
– Yao Ming, il cinese di Houston infortunato da un anno, con i suoi 17 milioni di dollari è senz’altro l’immigrato più pagato degli States.
– Il problema:
I proprietari vogliono riformulare il contratto collettivo: nonostante le ricche sponsorizzazioni e diritti tv non sanno più dove e come finanziarsi. 340 milioni di dollari all’anno con 22 delle 30 squadre che compongo la storica National Basket Association che sono letteralmente in perdita: queste le cifre del “rosso” nel bilancio dei club.
– Il precedente:
L’ultimo lockout risale alla stagione 1998-99, quando la Nba prese ufficialmente il via a febbraio, con una regular season di sole 50 partite. Questa volte i margini di riavvicinamento sembrano però ancora più lontani.
– La proposta dei proprietari:
L’unico rimedio sembra quello di limare gli stipendi per un totale di ben 700 milioni di dollari dal prossimo anno e 8 miliardi in dieci anni. Verrebbe inoltro introdotto un salary cup di 62 milioni di dollari che ogni squadra può spendere a stagione, eccezion fatta solo per la ricontrattualizzazione dei campioni in scadenza.
– La protesta dei giocatori:
I giocatori guidati da Derek Fisher, stella dei Lakers e ora alla guida della National Basketball Players Association, non ci stanno: “Non possiamo rinunciare alle conquiste fatte attraverso i sacrifici degli ultimi 30 e 40 anni”. La controproposta? Niente tetto alle spese dei club ma una distrubuzione 50-50 dei guadagni di biglietti e diritti tv (attualmente agli stipendi dei giocatori vanno il 57% dei ricavi della Lega).
– Sciopero sempre più vicino:
“Abbiamo cercato fino alla fine di evitarlo. Purtroppo, non siamo stati capaci di trovare un accordo” ha detto Matt Bonner, il leader dei proprietari dei club.
– E la prossima stagione cosa faranno i giocatori?
Se tutto venisse confermato, addio alla Summer League ma soprattutto si aprirebbero le possibilità di arrivo nel Vecchio Continente di qualche giocatore, magari anche in Italia. Vi immaginate un Kobe Bryant a Siena o a Milano?
Davvero l’anno prossimo non si vedrà neanche una partita Nba? Il rischio è sempre più alto…
Foto da AP/LaPresse