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AP/LaPresse
E’ Daniel Pedrosa ad aver scritto il proprio nome in cima alla classifica finale dopo la battaglia combattuta al Sachsenring. Il centauro spagnolo della Honda ha vinto il Gran Premio di Germania ma grazie solo ad un erroraccio di Casey Stoner, il campione del mondo in carica che si è fatto prendere la mano e travolto dalla foga agonisitica ha buttato letteralmente la vittoria alle ortiche, cadendo in dirittura d’arrivo.
Pedrosa parte forte
Una vera e proria beffa che passerà alla storia, una caduta causata solo dalla voglia di vincere che l’australiano sentiva già in tasca. Alle spalle di Pedrosa si è fatto largo il blocco Yamaha con Jorge Lorenzo secondo, Dovizioso terzo e Spies quarto. Bradl in sella alla Honda Honda è quinto e vince la volata sul gruppo guidato da Rossi sesto, poi Bautista (Honda), Crutchlow (Yamaha), Barbera (Ducati) e Hayden (Ducati) che chiude decimo. L’inizio di gara è appannaggio di Pedrosa; l’iberico però soffre il ritorno di Stoner che si prende il comando senza chiedere il permesso dopo appena due giri. Le due Honda allungano su Spies e Lorenzo, Rossi è dietro, nono, intanto si ritirano Pirro e Pasini, il primo fuori per un guasto tecnico, mentre Mattia finisce ancora in terra dopo una dura bagarre nelle retrovie. Metà gara e il gruppo di testa è sempre guidato da Stoner che, però, non riesce a staccare Pedrosa, che resta in scia.
La frittata di Stoner
All’ultimo giro quando la lotta tra le due Hrc è al picco, Stoner esagera e cade per un out disastroso. Pedrosa non crede ai suoi occhi e taglia per primo il traguardo del Sachsenring, seguito da Lorenzo e Dovizioso sul podio. “Alla fine la vittoria è arrivata, sono contentissimo, mi mancava. La gara era difficile, Stoner andava veramente forte. Tutti e due eravamo più veloci rispetto agli altri. Quando mi sono messo davanti lui è rimasto in scia per tutto il tempo. Sapevo che staccavo bene in curva, avevo fiducia, poi alla fine per non perdere la concentrazione ho spinto al massimo, lui si è distratto ed è caduto” – le parole di Pedrosa. Lorenzo si accontenta: “Al penultimo giro ho visto che un pilota con la tuta arancione era caduto, non sapevo se fosse Pedrosa o Stoner, ma alla fine ho visto che era Casey. Sembrava che tutto fosse contro di noi, avrei preferito in realtà non cadere io ad Assen e lui qui. La vittoria era impossibile perché le Honda andavano troppo forte”.
MotoGP Germania 2012, ordine di arrivo
1 26 DANI PEDROSA HONDA REPSOL HONDA TEAM 41:28.396
2 99 JORGE LORENZO YAMAHA YAMAHA FACTORY RACING +14.996
3 4 ANDREA DOVIZIOSO YAMAHA MONSTER YAMAHA TECH 3
4 11 BEN SPIES YAMAHA YAMAHA FACTORY RACING +20.740
5 6 STEFAN BRADL HONDA LCR HONDA MOTOGP +27.893
6 46 VALENTINO ROSSI DUCATI DUCATI TEAM +28.050
7 19 ALVARO BAUTISTA HONDA SAN CARLO HONDA GRESINI +28.246
8 35 CAL CRUTCHLOW YAMAHA MONSTER YAMAHA TECH 3 +28.447
9 8 HECTOR BARBERA DUCATI PRAMAC RACING TEAM +29.053
10 69 NICKY HAYDEN DUCATI DUCATI TEAM +29.226