Michael Schumacher, confessione dolorosa: “Poteva diventare un eroe”. La stagione 2023 comincia con una sensazione molto strana
Improvvisamente la Germania dei motori si scopre più povere. Non ha più un Gran Premio di Formula 1 e nessuno sa se in futuro gli organizzatori ci ripenseranno. Ma nel 2023 sarà anche priva di un mito come Sebastian Vettel e di uno che stava per diventarlo. Perché chi meglio del figlio per raccogliere l’eredità di Michael Schumacher?

In realtà però Mick Schumacher dovrà fare da spettatore, anche se dopo l’addio al Team Haas ha trovato un altro posto importante come terzo pilota della Mercedes. Quindi gli toccheranno tutti i collaudi, le prove anche al simulatore, i briefing con Lewis Hamilton e George Russell. Ma poj nei weekend di gara potrà solo stare al muretto e guardare.
Una situazione che piace poco a tutti. Anche a chi come il suo connazionale Franz Tost, team principal dell’AlphaTauri, crede ciecamente nelle doti del figlio d’arte. Lo ha ribadito pubblicamente in una lunga intervista alla rivista ‘Auto Bild’. “Sono sicuro che Mick poteva diventare il nuovo eroe in Germania. Sarà la sua carriera a determinare l’interesse del Paese verso la Formula 1, perché Hulkenberg non può farcela da solo”.
E ha ricordato che quando gareggiava il padre, nessuno stava a guardare su quale monoposto corresse. Sono i vincenti a creare interesse e la Germania non fa differenza, come era successo negli anni ’80 e ’90 con Boris Becker che aveva scatenato un nuovo interesse sul mondo del tennis allargando la platea dei praticanti. “Poteva diventare il nuovo eroe, ma sfortunatamente adesso è fuori dalla Formula 1, ed è un vero peccato”.
Michael Schumacher, confessione dolorosa: Mick sempre più sulle orme del padre
Per adesso tutti i tifosi di Mick Schumacher quindi si dovranno accontentare delle briciole in attesa di rivederlo in pista. Intanto però sta vivendo un momento importante perché finalmente tutti si stanno accorgendo di lui.
Recentemente il pilota tedesco ha disputato la Race of Champions in Svezia, dove è andato ad un passo dalla vittoria finale, battuto solo da Mattias Ekstrom nella gara individuale. Ed era anche arrivato in semifinale nella gara a squadre con Sebastian Vettel. Un diversivo prima di cominciare ufficialmente la sua nuova avventura in Mercedes come spalla di Hamilton e Russell.
.@SchumacherMick‘s first Merc seat fit. ✅ pic.twitter.com/8Ze8nApFrr
— Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) January 31, 2023
Oggi invece Mick Schumacher era a Brackley, la sede operativa in Gran Bretagna della Mercedes. Un appuntamento importante per la fatidica prova sedile che serve a cominciare ufficialmente il suo lavoro per il team anglo-tedesco. Ancora poco per esaltarsi, ma vederlo al volante della stessa monoposto del sette volte campione del mondo è comunque una bella sensazione.
Mick Schumacher ha un obiettivo chiaro per questa stagione e non si tira indietro, nel nome del padre
I due anni con la Haas, monoposto inguidabile nel 2021 e discreta nella stagione appena terminata come ha dimostrato Kevin Magnussen, sono serviti a Mick Schumacher per fare esperienza. Il suo scopo adesso è quello di gettare le basi per tornare tra i piloti ufficiali nel 2024 e certamente la Mercedes potrà dargli una mano.
Lo ha ammesso anche lui di recente al sito gpfans.com: “Non mi interessa guidare qualcosa di diverso dalla Formula 1. Quando hai provato il meglio, non puoi accontentarti di qualcosa che sia meno. La prossima stagione sarò presente a tutte le gare per il 99% del tempo, in modo da tornare sulla griglia di partenza nel 2024”.

Ma cosa sarebbe successo oggi se suo padre fosse stato al suo fianco in Formula 1? “Penso che ci capiremmo anche se in modo diverso, semplicemente perché parleremmo un linguaggio simile e avremmo tante cose di cui parlare. Questo pensiero mi resta in testa per la maggior parte del tempo, perché se fosse possibile sarebbe bellissimo. Rinuncerei a tutto il resto per poterlo fare”.