Titolo più bello non poteva esserci. Ieri è stata e resterà una giornata memorabile nella storia del Manchester City tornato a mettere le mani sullo scudetto di Premier League dopo 44 lunghissime stagioni, un’eternità in cui Chelsea e Manchester United hanno fatto ciò che hanno voluto, monopolizzando la scena calcistica d’oltremanica. E’ il giorno della gioia e della festa, dopo un batticuore durato oltre 90 minuti Roberto Mancini può finalmente lasciarsi andare e farsi travolgere dall’entusiasmo. Eppure le cose si erano messe malissimo per i Citizens che a pochi minuti dallo scadere e dalla chiusura dell’ultima giornata di campionato stavano consegnando il titolo ai cugini Red Devils in vantaggio di misura a Sunderland grazie alla marcatura di Rooney.
Novanta minuti al cardiopalma
La gara contro il Queens Park Rangers è stata rocambolesca, a tratti agghiacciante per i migliaia di tifosi sofferenti all’Etihad Stadium di Manchester. Padroni di casa in vantaggio grazie a Zalabeta, gli ospiti però con un sussulto hanno raggiunto il pari mandando in rete il ritrovato Cissè. Il Queens non poteva perdere; impelagato nei bassifondi della classifica e a forte rischio retrocessione, la matricola londinese rischiava grosso e una vittoria del Bolton sul campo dello Stoke City poteva rivelarsi fatale. Rimasti in 10 per l’espulsione di Burton, il coraggioso Queens ha addirittura trovato il vantaggio con Mackie, un gol che ha gelato l’intero stadio. Mancini ha operato le scelte giuste, azzeccando i cambi e buttando nella mischia Dzeko e Balotelli. Mancano una manciata di secondi alla fine, siamo già nel recupero, al 92′ il bosniaco riaccende la speranza incornando il 2-2 su calcio d’angolo, poi ci pensa Sergio Aguero a togliere le castagne dal fuoco fissando il punteggio sul 3-2 dopo aver sfruttato al meglio un suggerimento di Balotelli.
Un successo meritato
E’ l’apoteosi, l’Etihad scoppia nell’urlo più forte della stagione, il City è campione d’Inghilterra. La soddisfazione dopo tanto patimento. Non è stata un’annata facile per il tecnico di Jesi che ha dovuto più volte far ricorso a tutta la sua pazienza per tenere unito lo spogliatoio azzurro. L’incontenibile Super Mario e le sue ragazzate proverbiali, il caso Carlos Tevez che ha spaccato in due società e tifoseria hanno dato tanti grattacapi al marchigiano che si gode il trionfo: “Una vittoria incredibile, questo titolo ce lo siamo meritato. “Vincere in questo modo è incredibile, non penso di aver mai visto un finale come questo. Credo di essere invecchiato di 40 anni, ora me ne sento una novantina. Non meritavamo di perdere, abbiamo avuto tante occasioni e meritavamo di vincere la partita e il campionato. E’ un successo fantastico per il club e per i tifosi dopo 44 anni, è stata una stagione folle, con un folle finale” – ha detto Mancini che riporta il City nell’Olimpo del calcio britannico grazie alla migliore differenza reti rispetto allo United dopo che le due corazzate di Manchester hanno concluso appaiate a quota 89 punti.