Un grave lutto colpisce il mondo dello sport italiano, scompare una campionessa sfortunata, uccisa da un male incurabile
Avrebbe compiuto 35 anni tra pochi giorni, aveva affrontato i suoi ultimi giorni con grande rassegnazione ma anche con serenità, postando di tanto in tanto messaggi molto dolci sui propri profili social ufficiali.

Un destino crudele quello che si è accanito su Beatrice Alfinito, velocità umbra di grande talento, che si è spenta oggi dopo una lunga battaglia contro una malattia al midollo osseo.
Lutto nello sport, chi era Beatrice Alfinito
Talento purissimo, veloce ma anche estremamente elegante, Beatrice aveva cominciato a correre fin da ragazzina dimostrando grande qualità. Dalle prime gare a scuola a Città di Castello, all’iscrizione alle società che l’avevano portata a togliersi grandi soddisfazioni vestendo la divisa azzurra in molte occasioni speciali. In particolarità ai Mondiali juniores di atletica leggera di Pechino nel 2006 dove si era messa in luce correndo tutte le discipline di velocità, 100, 200 e staffetta.
In seguito non era mai riuscita a mettersi in luce ad altissimo livello anche per tutta una serie di problemi fisici che l’avevano sempre frenata nei momenti più importanti della sua carriera.
Una carriera sfortunata
Il prematuro addio ai suoi sogni da protagonista nel mondo dell’atletica era tuttavia nulla rispetto al dramma che avrebbe dovuto affrontare qualche anno dopo. Una malattia immunitaria al midollo osseo che nel corso degli ultimi tempi l’aveva notevolmente indebolita e affaticata. Una sofferenza per lei e per i suoi familiari.
Beatrice aveva trovato uno scopo di grande sollievo nel volontariato. Aveva deciso di sostenere alcune associazioni in particolare l’Open Oncologia Pediatrica che sostiene il percorso dei bambini malati e delle loro famiglie attraverso una diagnosi orrenda per tutti, soprattutto per i più piccoli. In occasione del suo compleanno aveva chiesto donazioni proprio per questa causa.
“Se siete felici fateci caso”
Sempre attiva sui social, Beatrice aveva scritto un messaggio toccante: “Auguro a tutti, ma proprio tutti, che quel tanto o quel poco che questo momento possa stemperare il peso delle nostalgie, degli sconforti o dei dolori. E a quelli che invece, ‘forse come me’, hanno in questo preciso istante la fortuna di essere felici o per lo meno sereni di farci semplicemente caso”.
Se siete felici… fateci caso. Un meraviglioso messaggio di normalità che resta come testimonianza di una ragazza sfortunatissima che oggi viene salutata da tutto lo sport italiano e in particolare dall’atletica leggera.