Juventus, il dramma dell’ex bomber: “17 trasfusioni di sangue”. Nessuno lo poteva immaginare, ma il rischio è stato enorme
Dalla gioia al dramma e di nuovo alla gioia nel giro di 24 ore. Nemmeno in campo, nonostante una carriera che finora è stata importante e anche piena di trofei, l’ex bomber della Juventus era stato così. Eppure Alvaro Morata, fresco papà per la quarta volta, si è dovuto rassegnare e aspettare che arrivasse una buona notizia.

Quasi tre settimane fa, come ampiamente programmato da tempo, Alice Campello è entrata in una clinica di Madrid per partorire Bella, la loro prima femmina dopo tre maschi. Ma la moglie dell’attaccante spagnolo non aveva fatto i conti con il suo fisico e con problemi che nelle due precedenti gravidanze non aveva mai vissuto.
Il parto è andato benissimo, quando è tornata in camera ha potuto prendere subito in braccio la neonata. Poi però è calato il buio come ha raccontato lei stessa in una lunga intervista a ‘Verissimo’ che le è servita per raccontare una grande paura che ora fa parte solo del passato.
Juventus, il dramma dell’ex bomber: “Iniziavano a finire le idee”
All’improvviso Alice ha visto che le lenzuola si macchiavano di sangue, proprio mentre il marito era con lei. “Mi ricordo Alvaro sbiancare in volto, ma dopo questo più nulla. Mi sono risvegliata alle dieci di sera, in pratica 12 ore dopo”.
In pratica il suo utero non si era contratto, provocandole una grave emorragia. All’inizio comunque i medici non sembravano preoccupati e le hanno detto di stare tranquilla. La situazione è precipitata in poco tempo e la Campello è stata portata d’urgenza in terapia intensiva per risolvere il suo problema di salute mentre Bella stava nel reparto dei neonati.
“Mi avevano intubata, sono stata lontana dalla mia famiglia per ore. Solo quando mi sono svegliata ho capito tutto quello che mi era successo. I medici sono riusciti a fermare l’emorragia solo dopo ore. Iniziavano a finire le idee e ci sono riusciti con un palloncino che mi hanno inserito nell’utero e che ho tenuto fino alle 14 del giorno seguente”. Se non avesse funzionato, avrebbero dovuto anche asportarle l’utero ma non c’è stata necessità.

Però “sono state necessarie 17 trasfusioni di sangue, è stato difficile. Avevo detto ai bambini che avrebbero conosciuto la sorellina, ma non mi vedevano tornare”. Adesso confessa che vive ogni giorno in maniera diversa, perché sa quello che ha rischiato. Una volta tornata a casa, ha pianto per un’intera settimana: decisivo ancora una volta è stato il ruolo di Alvaro, che le ha trasmesso tutto, l’amore di cui aveva bisogno. Ringrazia lui ma anche chi ha donato il sangue, fondamentale per la sua salvezza.
Alvaro Morata e Alice Campello, una storia d’amore bellissima: la proposta di matrimonio era arrivata in modo curioso
Ora la famiglia è al completo. Ci sono i gemelli Alessandro e Leonardo ma anche Edoardo e poi la piccola di casa che qualche giorno fa è andata anche per la prima volta allo stadio insieme alla mamma per una partita dell’Atletico Madrid.
La degna conclusione di un periodo intensissimo per la coppia, cominciato il 17 giugno scorso nella Basilica palladiana del Redentore alla Giudecca, una delle chiese più belle e suggestive di Venezia. L’occasione era far battezzare i due gemelli Leonardo e Alessandro e il piccolo Edoardo, oltre che festeggiare i primi 5 anni insieme.

A ‘Verissimo’ Morata avevano raccontato la genesi della loro storia: “Già durante la prima cena le ho detto che sarebbe diventata mia moglie”, e così è stato. La proposta vera e propria però è arrivata durante uno spettacolo di magia, anche se lui aveva studiato diverse soluzioni. “Incontrare Alice è stata la fortuna più grande della mia vita. Lei è la mia forza principale che c’è sempre anche nei momenti bui. È la prima persona a cui penso quando faccio bene il mio lavoro e quando faccio gol”.