La decisione dei giudici della corte d’appello della Federcalcio di penalizzare la Juventus di dieci punti ha immediatamente conseguenze, sia sulla società che sul campionato
I dieci punti di penalizzazione per l’inchiesta plusvalenze a carico della Juventus, da scontare nella gestione sportiva di questa stagione, sono una conseguenza già di per se stessa pesantissima. Ma le cose potrebbero anche andare peggio…

Ci sono altre indagini in corso, la più significativa delle quali sulla questione stipendi; e anche queste potrebbero portare punti in negativo. Il tutto in una situazione che dal punto di vista emotivo sta costando enormemente alla squadra, umiliata ieri da un Empoli già salvo e che non aveva niente da chiedere al campionato.
Juventus, fuori dall’Europa
La sconfitta per 4-1 subita in Toscana è una pagina nera di questa stagione, forse addirittura peggiore della sconfitta contro il Maccabi Tel Aviv. La squadra è sembrava in balia degli eventi e degli avversari, incapace di reagire ai gol dell’Empoli, due nel primo tempo e altrettanti nella ripresa. Anche sfortunata, certo. Ma che di certo la fortuna non se la va a cercare.
Una sconfitta che è paradossale. Perché proprio nel momento più importante della stagione, quando i punti valevano il doppio e potevano significare enormemente nel testa a testa con il Milan verso le qualificazioni alla Champions League, la Juve manca clamorosamente l’appuntamento. E ora indipendentemente dalle penalizzazioni che potrebbero arrivare, il ritardo rischia di essere irrecuperabile.
Situazione di classifica preoccupante
I dieci punti inflitti dalla corte d’appello federale sono stati immediatamente conteggiati. Con due partite ancora da disputare la Juve ha 59 punti ed è settima. In questo momento sarebbe fuori dall’Europa. Altro che Champions League, al momento non ci sarebbe nemmeno la Conference League nel futuro dei bianconeri. I conti non sono semplici. La Juve ha sette punti da recuperare sull’Inter, troppi. Ma deve tenersi alle spalle il Milan, che ha cinque punti in più, l’Atalanta (due punti di vantaggio) e la Roma, che ha comunque una lunghezza di vantaggio.
Quindi, per essere la quarta squadra italiana in Champions League, con Napoli e Lazio ormai qualificate, e Inter ormai irraggiungibile dai bianconeri, bisogna che la Juventus vinca lo scontro diretto con il Milan con almeno due gol di scarto (i bianconeri al momento hanno una differenza reti ancora superiore ma il Milan ha vinto il primo scontro diretto 2-0) e sperare che la Roma perda almeno una delle due partite che le restino. Quanto all’Atalanta dovrebbe perdere almeno con l’Inter nel turno di sabato, per essere scavalcata e rendere ininfluente per la Juve l’ultimo turno di Monza. Davvero troppe discriminanti…
Solo a queste condizioni il saldo attivo della Juventus sarebbe superiore a Milan, Atalanta e Roma. Sempre che la squadra di Allegri vinca con il Milan e poi a Udine. E considerando come sta giocando la squadra fino a oggi, non ci possono davvero essere garanzie.

Le parole di Allegri
Massimiliano Allegri ha ammesso che il problema riscontrato ieri dalla è anche psicologico: “Non si possono cercare alibi, non ce ne sono. Ma ai ragazzi non ho niente da rimproverare perché giocare sereni con questo peso addosso è comunque impossibile. Non si può andate in campo rialzare la testa e farsela schiacciare sotto ogni volta. È la seconda penalizzazione che ci infliggono, la prima l’hanno tolta dopo che abbiamo giocato con 15 punti in negativo per mesi. Si decidano una volta per tutte. Così non è serio”.
La società farà ricorso
La società intanto ha confermato la sua intenzione di percorrere qualsiasi possibilità di un ulteriore ricorso: “Non possiamo essere soddisfatti della penalizzazione – ha detto il direttore dell’area sportiva bianconera Francesco Calvo – fare commenti è prematuro, attendiamo che vengano pubblicate le motivazioni e poi decideremo come e dove ricorrere. Lo faremo in tutte le sedi possibili. Allegri resta al suo posto, il nostro progetto va avanti. Dusan Vlahovic resta, non possiamo controllare in alcun modo le voci del mercato ma luì è sotto contratto con noi e siamo soddisfatti di lui e di tutto l’impegno che ci mette”.