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AP/LaPresse
L’Italia fallisce l’appuntamento più importante dell’Europeo facendosi schiantare dalla Spagna in formazione modello e in grandissimo spolvero. Allo stadio Olimpico di Kiev finisce 4-0 per le Furie Rosse sempre in cattedra e mai dome, un poker di reti che fa malissimo e ridimensiona le ambizioni azzurre in vista di un progetto futuro. Prandelli resta o abbandona? Per rispondere al quesito servirà tempo, la disfatta ucraina di certo non aiuta la posizione del ct di Orzinuovi ma sarebbe infantile e dannoso dimenticare quanto di buono fatto fino a stasera, gli azzurri hanno dato l’anima senza lasciare nulla d’intentato contro la Spagna all’esordio dell’Europeo, poi in fila hanno battagliato al meglio con Croazia, Irlanda, Inghilterra per finire con il match picco contro la Germania che evidentemente ha sottratto tutte le energie residue ai nostri.
L’Italia era stanca, in panne, una formazione sfibrata che ha lasciato campo libero ai campioni d’Europa riconfermati dopo il trionfo di Vienna nel 2008. Troppo forti le Furie Rosse, impeccabili in tutti i reparti spesos e volentieri tagliavano come burro al sole la nostra retrogruardia, il possesso palla tecnico e sopraffino hanno fatto il resto. Le triangolazioni Iniesta, Fabregas, Silva da manuale, inavvicinabili, i nostri hanno fatto ciò che si poteva fare ma quando dalla tua hai una zavorra chiamata stanchezza il crollo è dietro l’angolo. Silva dopo 14 minuti ha regalato il primo dispiacere all’Azzurra: apertura del primo, taglio sul lato corto dell’area del secondo con Chiellini in netto ritardo, palla dentro e colpo di testa in anticipo del terzo. Al 41′ i campionissimi di tutto al loro terzo titolo consecutivo tra Mondiali ed Europei chiudono virtualmente il match: Xavi è liberissimo di avanzare palla al piede e lanciare in corridoio Jordi Alba, che semina Abate e Bonucci partendo dalla sua metà campo e silura Buffon in uscita. Nella ripresa la musica cambia per poco, l’Italia ci prova, potrebbe segnare con Di Natale che ha rilevato un Fantantonio impercettibile, ma il bomber dell’Udinese spreca malamente e gli iberici non perdonano.
Il poker nei minuti finali firmato da Torres e Mata
Del Bosque sa che può umiliarci e manda in campo gli infoiati Torres e Mata e sono gli esclusi, negli ultimi 10 minuti, a marcare un passivo pesante, inedito per una finale europea, nel mezzo i crolli fisici Chiellini, Cassano e soprattutto quello di Thiago Motta costretto ad uscire dal campo, lasciando il Belpaese allo sbaraglio e in dieci uomini sul 2-0 perchè Prandelli aveva terminato i cambi. Forse quello l’episodio che ha segnato la partita in modo irreparabile scrivendo questa nuova pagina della storia calcistica a favore della Spagna, per noi amarissima. Secondo Prandelli un ko dettato dalla stanchezza fisica: “Si è visto fin da subito che loro erano più freschi. In questa settimana non abbiamo avuto tempo per recuperare. Dovevamo cercare di contenere, dovevamo stare bene fisicamente al 100%. Europeo straordinario. Ora dobbiamo crescere nei prossimi due anni” – ha detto il ct azzurro a fine gara. Questa Spagna doveva essere fermata con tutti i mezzi per poi ripartire e fare male, ma i vari Cassano, Balotelli e Di Natale non sono mai entrati in partita anche perchè perfettamente neutralizzati dagli ottimi Arbeloa, Piquè e Sergio Ramos: “Sì, è una punizione severa. Non abbiamo sbagliato tatticamente il primo tempo. Da subito abbiamo capito che dovevamo contenere: fisicamente abbiamo fatto fatica, la generosità della squadra è andato a scapito dell’equilibrio perché per fare un certo gioco bisogna stare bene fisicamente. Ho fatto i complimenti ai ragazzi. Noi dobbiamo crescere e cercare di arrivare a competizioni del genere col tempo giusto per recuperare lo sforzo del campionato. L’unico rammarico che possiamo avere è quello di non avere avuto qualche giorno in più poi abbiamo affrontato una grande squadra e quando siamo rimasti in dieci non c’è più stata partita” – ha concluso Prandelli.
Il Tabellino
SPAGNA-ITALIA 4-0
Spagna (4-3-3): Casillas 6,5; Arbeloa 6, Sergio Ramos 7, Piqué 6,5, Alba 7; Xavi 7, Busquets 6,5, Xabi Alonso 6; Silva 7,5 (13′ st Pedro 6,5), Fabregas 8 (30′ st Torres 7), Iniesta 8 (41′ st Mata 6,5). A disp.: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Negredo, Llorente, Cazorla, Jesus Navas. C.T.: Del Bosque 9.
Italia (4-3-1-2): Buffon 5,5; Abate 5, Barzagli 6,5, Bonucci 5,5, Chiellini 5 (21′ Balzaretti 5); Marchisio 5,5, Pirlo 6, De Rossi 6,5; Montolivo 5,5 (12′ st Thiago Motta sv); Cassano 6 (1′ st Di Natale 5), Balotelli 5,5. A disp.: Sirigu, De Sanctis, Balzaretti, Ogbonna, Maggio, Giaccherini, Nocerino, Diamanti, Borini, Giovinco. C.T.: Prandelli 5.
Arbitro: Proenca (Portogallo)
Reti: 14′ Silva (S); 41′ Alba (S); 39′ st Torres (S); 43′ st Mata (S)
Ammoniti: Piqué (S), Barzagli (I)