Da Mario a Mario, non cambia il nome ma la sostanza. L’Italia tutta può festeggiare. Da Euro 2012 all’Eurovertice che ha visto il faccia a faccia del nostro Presidente del Consiglio con l’irreprensibile, almeno fino a ieri, cancelliera Angela Merkel, le soddisfazioni oggi per il popolo del Belpaese si sprecano, un’ondata anomala di piacere che ci pervade inattesa. Il 28 giugno 2012 verrà a lungo ricordato nella storia italiana, sia quella sportiva che politico-economica. Ieri si sono giocate due battaglie difficili sulla carta e sul campo, entrambe vinte, anzi stravinte. Il nostro avversario era la Germania e tutti coloro che ci davano per spacciati, oggi si dovranno ricredere e in fretta. Un lunga e sottile linea ha unito Varsavia a Bruxelles, da est a ovest l’Europa si è tinta d’azzurro.
Super Mario Balotelli ha rifilato due pizze agli orgogliosi alemanni di Loew, presuntuosi e saccenti, quelli con la puzza sotto al naso che, anche quando perdono sonoramente, non lo vogliono ammettere. Soddisfazione doppia, nell’aver eliminato per l’ennesima volta i panzer da una competizione importante e nel leggere i titoli pubblicati dalla stampa tedesca, contrariata come non mai perla disfatta della loro nazionale ma prodiga nell’esaltare la forza tutta azzurra. A Ovest sventolano le bandiere tricolore. La coriacea Merkel ha detto “Ya” e chi l’avrebbe mai potuto pronosticare? Monti, denigrato entro i confini nazionali per una politica definita a più riprese di sangue e lacrime che sta mietendo vittime su vittime ma protetta dall’etichetta “Tutto per il bene degli italiani”, si è fatto valere nel faccia a faccia con la cancelliera, trasformandosi in un super eroe. Non era facile far sentire la propria voce, impossibile convincere la Merkel a compiere due passi e scendere dal trono, Monti ce l’ha fatta, minacciando: “Niente soluzioni per i titoli di Stato? E allora ti scordi la Tobin Tax”. Al diavolo lo spread, differenziali, rischio di collasso, forbici sempre più strette, tasse da capogiro, oggi ci godiamo i pugni sbattuti forte sul tavolo delle trattative a Bruxelles e i piedi mossi con eleganza dalla punta del Manchester City a solcare l’erba di Varsavia e impietrire il povero Manuel Neuer. Balotelli ha dedicato il successo alla madre, Monti all’Italia e se il numero 9 azzurro promette 4 gol nella finale contro la Spagna chissà cosa altro potrà combinare l’egregio Presidente del Consiglio oltre che razionalizzare la spesa pubblica, reperire nuovi fonti di guadagno per lo Stato e seppellire le gaffe storiche di Elsa Fornero.
In tutto questo c’è anche un altro Mario, quello tedesco, il Gomez tanto osannato ma uscito con le pive nel sacco. La promessa del calcio tedesco, il capocannoniere di Bundesliga si è schiantato contro il muro eretto dagli azzurri, inutile dare capocciate se non ha la chiave d’entrata. D’altronde i nostri arci avversari e arci perdenti l’avevano detto: Se vai sotto con l’Italia sarà dura recuperare, difendono con tutto ciò che hanno” – fino allo sfinimento, oltre ogni limite. Abbiamo cuore e lo dimostreremo anche a Kiev, Furie Rosse iniziate a tremare e con coraggio consolideremo la nostra posizione nell’Eurozona, nessuno potrà impedircelo.
Nell’apoteosi azzurra a Est da segnalare la presenza di un altro Mario, il Super Bros creato dalla Nintendo alla fine degli anni ’80 e riproposto a Varsavia da un tifoso originale. Anche il videogioco tifa azzurro. L’Europa dei Mario si è fronteggiata ieri in lungo e in largo e l’esito non poteva essere più dolce.
I tedeschi ce li siamo mangiati, anzi fumati. Ora tocca alla Spagna, per la finale europea dello Spread. Chi vince si salva dalla crisi. Speriamo!