Vittoria di misura, ma nettissima in termini di gioco, dell’Inter sulla Juventus nella seconda semifinale di Coppa Italia
Davvero povera e inconsistente la partita della Juventus, quasi mai in partita, lenta, prevedibile. E anche per un’Inter reduce da un periodo comunque complicato, diventa facile gestire una partita che si trasforma in un monologo.
Ci si attendeva qualche resistenza in più da parte dei bianconeri, soprattutto dopo il forte agonismo della partita d’andata. E invece non c’è stato quasi nulla in 90’ sostanzialmente noiosi nei quali si è visto poco.
Inter-Juventus, gol decisivo di Dimarco
All’Inter basta un gol, al 14’, siglato da Dimarco, bravo a farsi trovare pronto su un pallone filtrante di Barella che sbilancia una difesa della Juve troppo lenta a coprire.
I limiti della Juventus, sia fisici, che caratteriali, vengono fuori alla distanza: una squadra in forte crisi di identità, reduce da tre sconfitte in campionato che sembra incapace di reagire. E che in effetti non reagisce per nulla giocano una partita senza nemmeno una sufficienza. Forse giusto Perin, che salva nel secondo tempo il risultato su un gran tiro di Mkhitaryan.
Juventus costretta a rifarsi
Ci sarebbe un sacco di tempo per recuperare ma l’Inter non si sbilancia e la Juve non sa imporsi in alcuna maniera. Sterile il gioco bianconero anche dopo gli ingressi di Milik per Kostic, Paredes per Locatelli e Pogba, l’ultimo a entrare in campo al posto di Miretti. Poco da dire.
Juve che dovrà in qualche modo trovare lo spazio e la lucidità di rifarsi in campionato, dove in attesa di decisioni definitive da parte della giustizia sportiva, è ancora in corsa per le posizioni che porteranno in Champions League. Ma soprattutto in Europa League: perché vincendo la Juve arriverebbe indipendentemente da tutto in Champions con tutti gli onori, testa di serie. Certo, non questa squadra, e non giocando così.
