Un’onda variegata di colori bianco e nero, misti al rossoe al verde. La festa scudetto è a Torino, lo Juventus Arena ieri è esploso all’unisono al termine del match senza pretese contro l’Atalanta, ultima fatica del campionato 2011-2012 che ha sancito a tutti gli effetti il trionfo della Vecchia Signora tornata grande dopo anni di oblio e umiliazione. Sono i numeri a testimoniare il cammino dei piemontesi in questa stagione da record. Il successo colto contro i bergamaschi è stato il 23esimo, a fronte di 15 pareggi e nessuna sconfitta. La Juventus è riuscita a chiudere imbattuta il torneo, una nota di gloria che potrà essere equivalsa ma mai superata come ha tenuto a sottolineare lo stesso Antonio Conte.
Al triplice fischio finale, Torino è stata invasa dal popolo bianconero, i festeggiamenti in grande stile sono iniziati all’interno del nuovo impianto per poi proseguire travolgenti tra le vie della città, sostenuti dall’euforia delle migliaia di tifosi sparsi per l’intero paese. Scene indimenticabili che riempiono il cuore e ripagano la Vecchia Signora dei presunti torti subìti. Trenta o ventotto scudetti? Poco importa, il trasporto senza precedenti che ha colorato il capoluogo piemontese è ciò che conta. Andrea Agnelli ha aperto ufficialmente la festa, aizzando la bolgia, ringraziando la famiglia, in particolare John Elkann, poi Conte, Marotta, Nedved, Del Piero, Buffon, i tifosi. Il pubblico assestato in 41 mila unità ha risposto con una standing ovation dedicata ai grandi protagonisti della stagione e al congedo di Alessandro Del Piero. Pinturicchio ha segnato il gol del 2-0 e si è preso l’onore di alzare la coppa al cielo consegnatagli da un fischiatissimo Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A. Lo stadio è stato inondato dalle note della canzone di Jovanotti “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” e “We are the Champions”, ritornello immancabile in queste circostanze.
Poi la sfilata a tutto campo dei giocatori, il cui nome è stato scandito non dallo speker ma dagli stessi tifosi in estasi. Caceres, Marchisio, De Ceglie e così via, fino agli applauditissimi Vucinic, Barzagli, Pirlo, Vidal. Del Piero abbraccia la moglie Sonia, l’esaltazione è incontenibile, i cori si sollevano alti, i tifosi intonao in unico boato: “Fino alla fine, forza Juventus!” e il classico e goliardico: “Chi non salta rossonero è”. La festa si è esaurita allo stadio ma con impeto ha colmato le strade della città. Solenne e attesissima la sfilata del pullman scoperto che ha trasportato gli eroi bianconeri consegnandoli al bagno di folla. Dalla stazione Susa a piazza Castello, per concludersi a parco Valentino Torino si è unita in unico abbraccio.