Federer vince Wimbledon ed entra nella leggenda [FOTO]

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AP/LaPresse

Roger Federer continua a scrivere la storia del tennis e quella personale. Lo svizzero in un colpo solo ha conquistato l’arba verde di Londra e si è reimpossessato della vetta nella classifica Ranking Atp scavalcando anche il serbo Novak Djokovic dopo che, partito da lontano, aveva sistemato il suo più accanito rivale Rafael Nadal terzo. King Roger è davvero un re, un sovrano che si fa ben volere dai sudditi, alias sostenitori, appassionati dello sport aggraziato quale è il tennis solo perchè a giocare e scagliare dritti e rovesci furiosi è prioprio lui, l’elvetico dei miracoli.

Federer re di Wimbledon, Murray battuto
Settimo sigillo per Federer a Wimbledon, un record? Sì. Lo svizzero eguaglia Pete Sampras e William Renshaw in vetta all’albo d’oro londinese battendo 3 set a 1 (4-6, 7-5, 6-3, 6-4 in 3 ore e 24′ di gioco) l’idolo di casa, lo scozzese Andy Murray, tennista sfortunato incapace di prevalere in uno Slam pur essendo in pianta stabile da mesi nella top five dei grandi. E’ anche così che va il tennis e mentre Re Roger è certo che il suo avversario di oggi molto presto riuscirà a mettere in bacheca una coppa Slam, lui si prende elogi e applausi. Dopo aver liquidato Nole in semifinale (6-3, 3-6, 6-4, 6-3), l’ultima fatica era battere lo scoglio Murray che a sua volta aveva conquistato la finale eliminando Tsonga (6-3 6-4 3-6 7-5). Il pubblico era diviso e già questo è indicativo sull’onda lunga di appezzamenti provocata dallo stile in campo dello svizzero, grande uomo senza racchetta in mano, un uomo umile e capace di commuoversi senza nascondere le lacrime. Parte forte Murray che costringe al primo passivo il vincitore degli Australian Open 2010, ultimo Slam vinto dal neo numero uno del mondo. Gli altri tre set sono appannaggio di Roger che acquista confidenza con l’avversario, accantona la tensione (la posta in palio è alta e soprattutto storica) e inizia a giocare il suo tennis fatto di dritti e rovesci potenti ed imprendibili che spesso e volentieri lasciano sul posto lo spaesato Murray.


Tanto lavoro dietro l’impresa

Roger ingrana la quinta marcia, pulisce le linee, i colpi sono perfetti, le varianti drop vanno che è una meraviglia e neanche lo scroscio d’acqua improvviso abbattutosi su Londra e che ha costretto l’arbitro a sospendere il match riesce a deconcentrare Federer. 3-1 e tutti a casa, Federer è tornato grande e si è ripreso semplicemente quello che gli spetta, la posizione di vertice nel ranking a testimonianza di una qualità forse assopita negli scorsi mesi riesplosa insieme ad una carica agonistica e una voglia di sorprendere mai spente. “Andy Murray è stato anche oggi un grande e temibile avversario: di certo vincerà presto anche lui un torneo del Grande Slam. Ho giocato il miglior tennis degli ultimi tempi, sia in semifinale che oggi. E’ bello rivedere il nome nell’albo d’oro di questo torneo in fondo è come se questa coppa non l’avessi mai lasciata. E’ passato un po’ di tempo dall’ultimo mio trionfo in un Grande Slam ma è anche cambiato tanto, nel frattempo, nella mia vita” – ha detto Federer a fne gara, poi un plauso a se stesso per il nuovo traguardo raggiunto: “In merito alle vittorie qui a Wimbledon, sono molto contento di eguagliare Pete Sampras, un mio mito. Sul ranking Atp, invece, credo che il primo posto non arriva mai a caso: ho lavorato tanto ultimamente, anche se adesso ho una splendida famiglia”.