Esonero di Ventura? Ecco chi vorremmo vedere sulla panchina della Nazionale italiana

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L’esonero di Ventura è avvenuta si è quindi scatenato il toto successore. Ci sono nomi graditi, nomi che partono in seconda fila, nomi che potremmo definire di outsider e nomi di chi potrebbe finire sulla panchina della Nazionale, ma non subito. A giugno, quando finirà il campionato. Nel frattempo, potrebbe esserci il traghettatore, un commissario tecnico che rimarrebbe fino a quel momento, disputando amichevoli visto che partite ufficiali non ce ne sono. L’altra ipotesi è che arrivino le dimissioni di Ventura, che libererebbero la Federazione dall’obbligo di pagargli ancora lo stipendio e quindi la Figc potrebbe spendere di più da subito per il successore. [/multipage]

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Carlo Ancelotti

Il nome più caldo e più richiesto dagli italiani è quello di Carlo Ancelotti, che al momento è disoccupato dopo essere stato esonerato dal Bayern Monaco. Ha vinto tutto con i club, ha l’età giusta per arrivare ad allenare la Nazionale e il carisma che si richiede. I primi contatti con Carlo Tavecchio e la Federazione ci sarebbero già stati e Carletto avrebbe posto una condizione, che non è quella economica.

Ancelotti ha ancora voglia di Premier League, il Chelsea e l’Arsenal lo avrebbero contattato, ma difficilmente l’allenatore di Reggiolo direbbe di no alla panchina azzurra. Se però la Federazione accettasse la sua condizione: un progetto totalmente nuovo, uno svecchiamento di idee a prescindere dalle persone, anche se ritiene che difficilmente chi ha governato finora possa esprimere un reale rinnovamento. Dicendo sì all’Italia, Ancelotti saprebbe di andare comunque a guadagnare molto di meno che in un club, anche se gli venisse offerto un contratto tipo quello di Antonio Conte (4 milioni).

Ancelotti avrebbe anche quell’esperienza internazionale indispensabile per far ripartire il progetto Nazionale. Avendo vinto prima con il Milan, poi proprio in Inghilterra, quindi con il Bayern Monaco. [/multipage]

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Antonio Conte

Nella scala di gradimento dei tifosi italiani, al secondo posto viene Antonio Conte. Per l’ex condottiero della Juventus sarebbe un ritorno. L’allenatore leccese ha già guidato l’Italia, portandola ai quarti di finale degli Europei 2016, sconfitto solo ai rigori dalla Germania, dopo aver battuto anche la Spagna. Poi Conte si è accasato al Chelsea, dove ha subito vinto il titolo inglese, ma dove sta faticando in questo secondo anno, anche per diverbi con il presidente e con alcuni calciatori.

Insomma, l’addio di Conte a giugno non è affatto un’ipotesi campata in aria. Ma Antonio da Lecce aveva deciso di abbandonare la panchina della Nazionale perché si era sentito prigioniero: avrebbe voluto poter allenare di più il gruppo azzurro, non solo selezionare i giocatori migliori. I club però avevano avuto la meglio e la Federazione non era riuscita a vincere il braccio di ferro.

Tornerebbe solo se gli venissero assicurati gli stage e gli allenamenti, anche a campionato in corso e non solo nelle finestre concesse alle Nazionali. Probabilmente, chiederebbe un progetto a lungo termine e la possibilità di scegliere di più. La Federazione avrebbe di nuovo bisogno degli sponsor per pagargli il contratto. Senza dimenticare che all’orizzonte ci sono diversi club che, se Conte si liberasse davvero a giugno dal Chelsea, lo vorrebbero in panchina. A cominciare dal Milan, senza dimenticare il Paris Saint Germain. [/multipage]

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Roberto Mancini

Se Ventura si dimette, Roberto Mancini potrebbe essere il suo sostituto. Anche il Mancio adesso è impegnato, allena infatti lo Zenit San Pietroburgo. Dunque, bisognerebbe aspettare l’estate. L’ex giocatore di Sampdoria e Inter più volte ha fatto sapere che non gli dispiacerebbe affatto confrontarsi con l’esperienza di ct. Profilo giovane, calcio spettacolare, vittorie (alla guida dell’Inter del dopo Mourinho, in particolare).

Insomma, un nome buono sulla lista della Figc. In tanti lo ricordano titolare in una delle Nazionali azzurre più belle, quella allenata da Azeglio Vicini. E sognano che da commissario tecnico possa creare qualcosa di simile. In fondo, l’Italia ha perso il treno per la Russia, lui invece ci è salito andando a San Pietroburgo. Ma il biglietto di ritorno si può sempre fare. Per la Federazione potrebbe anche essere la carta vincente perché il Mancio, al momento, non pare interessato a dettare particolari condizioni. E poi sarebbe forse l’uomo giusto per ringiovanire l’Italia e dare fiducia ai tanti ragazzi che con l’Under 21 (ma anche con l’Under 20) stanno facendo molto bene. [/multipage]

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Massimiliano Allegri

Tra i nomi papabili come successore di Giampiero Ventura c’è pure quello di Massimiliano Allegri. Ha un contratto con la Juventus, con cui ha già vinto tanto (e prima aveva vinto lo scudetto anche con il Milan). Ha il profilo del vincente che la Federazione cerca. Non sarebbe la prima volta che la Juve libera un tecnico per la panchina della Nazionale: il caso più vicino è quello di Marcello Lippi. Difficilmente, in caso di richiesta, la Società bianconera direbbe di no.

Bisogna vedere che cosa ne pensa Max, però. Che si sente ancora in grado di fare esperienze, forse all’estero, o di provare a chiudere l’esperienza a Torino con altri successi. In passato, però, Allegri ha fatto sapere che non gli dispiacerebbe approdare in azzurro. Forse i tempi, però, non sono ancora maturi. Di Allegri piace il pragmatismo, la tranquillità, la capacità di gestire gruppi pieni di campioni. E non dimentichiamo che è arrivato alla Juve dopo Conte, riuscendo a fare ancora meglio del suo predecessore.[/multipage]

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Claudio Ranieri

Claudio Ranieri non è sicuramente la prima scelta. Ma potrebbe scalare la classifica dei pretendenti dall’alto della grande esperienza e della capacità di vincere, dimostrata alla guida del Leicester, in Inghilterra. Insomma, proprio nella sua esperienza britannica, era riuscito a trasformare un gruppo normale in una squadra di stelle. Potrebbe fare lo stesso con il gruppo azzurro?

Non è nel mirino di grandi club, a Nantes sta facendo bene con 7 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte nelle prime 12 giornate. Ma una chiamata dalla Federazione vorrebbe dire addio alla Francia, a giugno, e l’onore di diventare ct quasi a fine carriera. Non è assolutamente da scartare questo nome, anche se prima di Leicester di Ranieri si diceva che era il più bravo tra i perdenti. E l’Italia, dopo il fiasco 2018, non vuole certo passare dalla padella alla brace.[/multipage]

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Luigi Di Biagio

Siccome tanti tecnici si liberano a giugno, la Federazione potrebbe anche decidere per una soluzione ponte. E il traghettatore potrebbe avere il nome e cognome di Gigi Di Biagio, che bene sta facendo con l’Under 21. Una promozione, insomma. Spetterebbe a lui il compito di portare in campo un’Italia dignitosa nelle amichevoli di marzo contro Argentina e Inghilterra. E di provare a portare in prima squadra i ragazzi che sta allenando con la Under.

Difficilmente, però, Di Biagio rimarrebbe anche dopo giugno. Lui ha già dato il suo benestare: “Faccio parte della Federazione, dunque non mi devono contattare”. In pratica, la Figc potrebbe semplicemente annunciargli di averlo promosso ct a interim. Risparmiando nel frattempo un po’ di soldi. [/multipage]

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Gianni De Biasi

Outsider Gianni De Biasi. Un nome che probabilmente non farebbe eccitare la piazza. Ma che potrebbe piacere alla Federazione per questioni di budget. L’ex commissario tecnico dell’Albania è ancora acclamato dalle parti di Tirana per l’ottimo lavoro fatto. Non solo: prima che la scelta cadesse su Ventura, proprio De Biasi disse di essere stato molto vicino a diventare ct dell’Italia.

Il 13 giugno del 2017 ha annunciato alla Federcalcio albanese le sue dimissioni. Il 22 settembre scorso è stato assunto dagli spagnoli dell’Alaves con un contratto fino al termine della stagione, con opzione per quella prossima. [/multipage]

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Roberto Di Matteo

Inseriamo un nome a sorpresa: quello di Roberto Di Matteo. Ex allenatore di Chelsea e Schalke, l’ex calciatore della Lazio aveva cominciato il 2016/2017 sulla panchina dell’Aston Villa, in Championship inglese, ma è stato esonerato dopo 12 gare. Con lui in panchina, il Chelsea ha vinto la Champions League del 2012, battendo ai rigori il Bayern Monaco. Dimostrando carattere, una cosa che servirebbe come il pane in casa Italia oggi.

Tempo fa, disse che per rispondere sì o no al ruolo di ct dell’Italia avrebbe prima dovuto ricevere una proposta concreta. Di Matteo gioca con un classico 4-4-2, chiede un grande sforzo agli esterni di centrocampo che diventano attaccanti aggiunti in fase offensiva. Non è un difensivista, insomma. Ma cura anche la fase difensiva. [/multipage]