Dida è tornato: due papere regalano la vittoria a Ronaldinho [VIDEO]

dida
AP/LaPresse

Il lupo perde il pelo ma non il vizio e neanche Dida a quanto pare. Al secolo Nelson de Jesus Silva, conosciuto da tutti come Dida, l’estremo difensore brasiliano è tornato alla ribalta della cronaca sportiva per altri due episodi che non fanno di certo onore al portiere che ha difeso la rete rossonera per otto lunghe stagioni, dal 2002 al 2010. Dopo due anni di inattività, il brasiliano a 39 anni suonati è stato ingaggiato dal Portuguesa, club calcistico di San Paolo che milita nella massima divisione del campionato carioca, probabilmente l’ultima esperienza professionale del sud americano prima di appendere una volta per tutte le scarpine al chiodo. L’immagine di Dida è da sempre controversa.

Ai titoli ha alternato critiche, alle plastiche parate decisive hanno seguito papere leggendarie ricordate dal popolo italiano quando vestiva la maglia rossonera. Che Dida sia un portiere di qualità lo dimostrano i riconoscimenti a lui tributati dalla autorevole IFFHS che lo ha eletto rispettivamente quarto, terzo e secondo miglior portiere al mondo nel 2003, 2004 e 2005 in una escalation positiva. Ma parlare di Dida significa anche descrivere la sua indecisione in porta, i movimenti scomposti, la tempistica da campetto di oratorio. Ed ecco come il peggior Dida ci viene offerto su di un piatto d’argento. Ottava giornata della Serie A brasiliana, di fronte Portuguesa e Atletico Mineiro che lotta per la testa della classifica. La gara mette di fronte i due ex rossoneri Dida e Ronaldinho. Il successo per 2-0 dell’Atletico Mineiro è spianato da due papere colossali del brasiliano resosi protagonista di un’uscita a vuoto e di una improbabile e rischiosissima respinta con le mani su un calcio di punizione che hanno messo Rocha e Leonardo Silva in condizioni di insaccare in rete.

L’excursus delle papere commesse in carriera è inevitabile. Dida ne ha combinate di cotte e di crude e quel che è peggio, i disastri sono arrivati anche in partite in cui la posta in palio si faceva sentire. Come dimenticare l’errore del nel lontano 2000, quando sotto una pioggia torrenziale, un rilassatissimo Dida lasciò entrare in porta un innocuo tiro dai 30 metri di Bowyer regalando la vittoria alla squadra inglese. Indimenticabile il regalo di Natale fatto ai cugini nerazzurri quando non riuscì a fermare un tiro al rallenty di Cambiasso o la punizione parata di bagher contro la Sampdoria o quella ribattuta ad Adriano nel lontano 2005, con tanto di regalo a Martins? Insomma le “perle” incastonate nella controversa carriera dell’ex rossonero non mancano e quel che è peggio è che l’avanzare dell’età non sembra corrispondere ad una maggiore esperienza e sicurezza tra i pali, anzi.