Siamo alla resa dei conti. Come promesso dal presidente Andrea Agnelli solo qualche mese fa, Alessandro Del Piero troncherà il suo pluriennale rapporto con la Juventus e continuerà la carriera altrove, una decisione soffertissima e ancora non digerita dal popolo bianconero che a più riprese sta cercando disperatamente di far tornare sui suoi passi sia l’attaccante che l’intera dirigenza. Il campionato ha decretato la vittoria della Vecchia Signora nell’ultima giornata quando il Nereo Rocco di Trieste si è trasformato in un fortino bianconero mentre a qualche centinaia di chilometri, a San Siro, la sponda rossonera di Milano versava calde lacrime. Ed ora, quale sarà il destino di Pinturicchio e soprattutto, ci si interroga, sarebbe opportuno ritirare la maglia n.10?
La maglia n.10 è solo di Del Piero
La casacca numero 10, dalle parti di Torino vuol dire Alessandro Del Piero. Lui l’ha indossata per anni con amore, attaccamento e dedizione, con quella maglia ha combattuto mille battaglie, con quella divisa ha segnato, esultato o pianto quando l’obiettivo non era stato raggiunto. Il binomio è quasi indissolubile, almeno per i sostenitori bianconeri che stanno chiedendo a gran voce il ritiro della maglia diventata un simbolo sacro delle gesta della punta di Conegliano. La questione è: Del Piero merita un simile riconoscimento, grande e solenne, quasi maestoso? Per 19 lunghe stagioni l’ha indossata, onorandola come meglio ha potuto, ma non possiamo trascurare il fatto che anche altri suoi predecessori, ugualmente illustri, non sono stati celebrati nello stesso modo. Parliamo di Roberto Baggio, Sivori, Platini per dirne alcuni, ma Del Piero forse è diverso, ha qualcosa in più, una marcia aggiuntiva che lo rende speciale agli occhi del calcio italiano. Se non sarà possibile prolungare la sua permanenza a Torino allora si proceda a ritirare per sempre la maglia. Questo chiede una gran parte della tifoseria juventina.
Alla dirigenza l’ultima parola
I piani alti di Corso Galileo Ferraris saranno dunque chiamati a decidere su una questione che appare spinosa, ma se la richiesta verrà accettata, senza dubbio, il divorzio alle porte sarà meno doloroso. Una cosa è certa, l’addio di Del Piero sarà tormentato, come si conviene quando un grande uomo, sul campo e fuori, saluta i vecchi amici con cui ha trascorso tutta una carriera nella buona e cattiva sorte. Ci aspettiamo una cerimonia all’insegna dei ricordi, contrita come fu quella che accompagnò l’addio di Ricardo Kakà al Milan. Se la maglia numero 10 resterà disponibile anche dopo la partenza dell’attaccante, si pensa ad un compromesso che tutto sommato appare accettabile.
Il Colonia ha celebrato Lukas Podolski
L’idea verrebbe rubata alla Bundesliga dove Lukas Podolski lascerà il Colonia dopo tre stagioni per trasferirsi all’Arsenal. Nonostante i suoi gol, i tedeschi non sono riusciti a salvarsi, l’onta della retrocessione ha provocato una vera e propria sommossa nella cittadina della Renania con lo stadio messo a ferro e fuoco dai tifosi delusi. Incindenti a parte, tutti adorano Podolski da quelle parti e la maglia del tedesco-polacco verrà bandita per qualche mese, giusto il tempo per superare il trauma e abituarsi a veder giocare il proprio idolo in un’altra squadra, poi potrà essere di nuovo utilizzata. Questo potrebbe essere uno stratagemma che metterebbe d’accordo tutti.
Le maglie celebri ritirate
I precedenti di casacche ritirate sono tanti quanti i giocatori rappresentativi che l’hanno indossate. Il Brescia ha ritirato le maglie 10 e 13, la prima portata da Roberto Baggio dal 2000 al 2004 quando terminò la sua carriera in forza alle Rondinelle, la seconda appartenuta a Vittorio Mero deceduto nel 2002. Il Milan ha tolto per sempre dalla scena la 3 e la 6, le due maglie storiche di Paolo Maldini, 25 anni di attività e Franco Baresi che militò al Diavolo dal 1977 al 1997. Altri esempi sono la maglia numero 6 di Aldair alla Roma, la 17 di Palombo alla Sampdoria, la 3 di Facchetti all’Inter, la 6 di Signorini al Genoa e la 10 di Diego Armando Maradona nel suo periodo d’oro al Napoli che la ritirò nel 2000. Per restare nei giorni nostri, la prematura morte di Piermario Morosini ha convinto Vicenza e Livorno a ritirare per sempre la divisa indossata dallo sfortunato giocatore stroncato da un attacco cardiaco.