La storia di Ernesto Chevanton fa notizia nel mondo del calcio dove i trasferimenti degli opportunisti (mercenari?) sono all’ordine del giorno. Giocatori che dichiarano tutto e il contrario di tutto per far credere ai tifosi che le loro scelte siano dettate dal cuore quando invece è solo il conto in banca l’unico motivo per scendere in campo. Chevanton è tornato al Lecce, squadra che l’ha lanciato nel calcio che conta, con lo stipendio minimo federale (900 euro al mese circa) per giocare in Lega Pro dopo la doppia retrocessione dei salentini che sono finiti lì direttamente dalla Serie A.
Il presidente Tesoro l’ha richiamato a casa
Chevanton era senza squadra questa estate dopo che aveva rescisso il contratto con il Colon dopo l’ennesimo infortunio e il presidente Tesoro l’ha richiamato a Lecce, la sua casa: “Cheva avrà un contratto a tempo indeterminato, e resterà finché ci saremo noi, anche in vesti differenti“. Il giocatore aveva avuto parole dolcissime per la dirigenza: “Mi avete fatto piangere. Ringrazio la famiglia Tesoro per avermi fatto tornare a casa, sono felice. Quando sono andato in Argentina avevo anche pensato di lasciare il calcio, ora mi sento fortunato perché amo questa terra. Ora sono infortunato, ho avuto un problema al tendine, ma sto già lavorando e partirò per il ritiro“.
Il ritorno in campo
Domenica il rientro in campo nel match tra Lecce e Virtus Entella. Sul risultato di 4-2 l’uruguayano è stato letteralmente trascinato in campo da tifosi e compagni di squadra: “Guadagno il minimo federale? Si è vero, ma il mio vero stipendio è l’affetto della gente e non il denaro. Per me il loro amore nei confronti è la cosa più importante. Io ho un grande rispetto per la Curva Nord: so che mi vogliono bene. Sabato i miei compagni mi volevano in campo ma credetemi, io volevo solo la vittoria del Lecce. Il mio obiettivo è quello di portare il Lecce in Serie B e subito dopo riconquistare la Serie A. Dobbiamo tornare tutti insieme nel campionato che ci compete, questo è poco ma sicuro“. Chevanton è giocatore di livello assoluto, lo testimoniano le sue statistiche: con il Lecce ha giocato 101 partite in carriera mettendo a segno 48 reti, toccando il suo massimo nel campionato di Serie A 2003-2004 quando finì 4° nella classifica marcatori con 19 reti alle spalle di personaggi del calibro di Totti, Gilardino e Shevchenko. Dopo il primo addio (seguirà un breve ritorno due stagioni fa) al Lecce Chevanton ha giocato per Monaco e Siviglia dove ha fatto intravedere poco della sua classe a causa di un numero impressionante di infortuni.