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Usain Bolt è tornato. Il velocista giamaicano primatista mondiale nelle specialità dei 100 e 200 metri piani ha riscattato ampiamente l’opaca prestazione di Ostrava e allo stadio Olimpico di Roma, gremito da un pubblico d’eccezione come si confà quando c’è un grande evento, Bolt non ha deluso. Siamo a Roma, l’appuntamento per gli appassionati dell’atletica leggera è all’Olimpico, terza tappa stagionale della Diamond League girovagante di atletica. Tra tutte le discipline in programma c’è la corsa, i 100 metri che polarizzano l’attenzione come nessun’altra cosa, tra i tanti atleti in gara compare il nome di Usain Bolt, il pubblico risponde in massa, lo spettacolo e le emozioni sono assicurate.
Record nei 100 metri
Ad Ostrava, in Repubblica Ceca, the “Lighrning Boy” non aveva entusiasmato, tutt’altro. Il giamaicano campione del mondo e olimpico grazie ai trionfi alle kèrmesse di Berlino e Daegu, non riesce a scendere sotto il muro dei 10 secondi, fermando il cronometro a 10″04, un tempo decisamente modesto per le sue capacità. Roma, in quest’ottica, diventa la città del riscatto, Bolt non vuole farsi sfuggire una simile opportunità, sta bene fisicamente ed è motivato. Detto fatto. Poco dopo le 21:30, l’Olimpico ha occhi solo per l’uomo più veloce della Terra. La partenza non è da fenomeno, Bolto ottiene il quarto tempo di reazione rispetto ai concorrenti, poi con falcate ampie divora la pista e centra il miglior tempo stagionale, nonchè il record assoluto per i Golden Gala capitolini, un sontuoso 9″76. Alle sue spalle prova a tenere il connazionale Asafa Powell che cede negli ultimi 15 metri (9″91), mentre il francese Christophe Lamaitre chiude al terzo posto rappresentando degnamente il vecchio continente (10″04).
Naturalmente soddisfatto per la prestazione superba e senza ombre, Bolt si è concesso ai microfoni di Raisport al termine della corsa: “Mi sento molto bene, la mia gara è stata buona e sicuramente rispetto a quella precedente è stata molto meglio. Mi sento benissimo qui a Roma, mi sono riposato molto, quello che non è successo a Ostrava. Direi che ho fatto una bella gara. Ero nervoso, ma il calore di questa gente mi ha dato grande energia. Amo molto Roma” – ha confessato il giamaicano idolo del pubblico capitolino. Bolt ha fatto il suo ingresso indossando una maglia della nazionale di calcio italiana sopra la tradizionale casacca da competizione, un omaggio alla città eterna. A fine gara ha sventolato poderosamente una bandiera tricolore mandando in visibilio il pubblico; non sono mancati i soliti teatrini, con gesti, smorfie e facce da caricatura, d’altronde anche questo è Usain Bolt.