Mentre tutti conoscono perfettamente il significato di Arti Marziali Orientali, pochi si rendono conto che anche in Occidente si sono sviluppate un gran numero di Arti Marziali, altrettanto efficaci e complesse.
In Europa, dagli antichi Greci che combattevano a mani nude, si arrivò ai grandi maestri di scherma del diciannovesimo secolo. Con l’invenzione della polvere da sparo molte di queste discipline vennero abbandonate sui campi di battaglia, trasformandosi in sport da combattimento, quali il pugilato, la lotta, la scherma.
Fortunatamente alcune fonti scritte hanno permesso alle Arti Marziali Occidentali di giungere fino ai nostri tempi. Esistono oltre cento opere su l’ ”arte della difesa” da cui deriva il nome ”scherma”, pubblicate prima del 1620, tra cui la più antica ”Arte delle Armerie Fechtbuch”, dal titolo originale ”Royal Armouries Fechtbuch I.33”, scritto da un anonimo del tredicesimo secolo, probabilmente un sacerdote tedesco.
Nel 1295 a Milano viene scritto il manuale del Serpente e nel 1389, un altro sacerdote tedesco, Hanko Doebringer, riassume in un manoscritto mai terminato, gli insegnamenti del grande maestro Johannes Liechtenauer. Sebbene le spade medioevali fossero delle armi rudimentali, i manuali rivelano un intricato sistema estremamente efficace basato su principi e tecniche che pongono l’accento su controllo, lavoro di gambe, precisione, equilibrio e uso di prese e lanci. Queste tecniche sono giunte a noi attraverso il Rinascimento e Illuminismo, con l’invenzione di nuove armi e nuove modalità di combattimento, tra cui lo stocco ( spada appuntita), la spada, varie forme di lotta con pugnale e coltello, lotta a mani libere e pugilato.
In tutta Europa, diverse nazioni, regioni e popoli svilupparono il proprio stile caratteristico delle ”Arti di Marte” (da dove deriva il termine “arti marziali”), improntato principalmente sull’uso delle armi attraverso i diversi stili di scherma. I tedeschi dell’epoca medioevale hanno sviluppato un’impressionante tradizione della scherma a due mani, gli italiani e gli spagnoli erano famosi per i loro stili contrastanti di duello con la spada, i polacchi e gli ungheresi per il loro gioco di sciabola e gli inglesi per la costoliera da cavallo (particolare forma di spada) e il bastone ferrato, munito di pomo e puntale per assicurare un maggiore appoggio.
-Un esempio di Arte Marziale Occidentale é il Pankration, conosciuta in Italia come Pancrazio, di origine greca ( pan = tutto e kràtos = potere, forza), un insieme di lotta e pugilato. Sono ammessi i pugni, mentre assolutamente vietati sono l’uso delle unghie per ferire occhi o viso, mordere e tirare calci all’altezza dell’addome (queti ultimi banditi nello sport moderno erano anticamente ammessi).
Tra le altre Arti Marziali Occidentali senza armi troviamo poi:
– La boxe antica che aveva meno regole rispetto a quella moderna. I combattimenti non erano suddivisi in rounds, ma finivano quando un pugile veniva messo ko. Non c’erano poi regole che riguardassero il pugile al tappeto e non c’erano nemmeno categorie di peso: i combattenti venivano scelti a caso.
-La lotta Olimpica antica, come quella moderna, consiste nel gettare a terra l’avversario facendogli poggiare entrambe le spalle oppure lanciarlo a terra con forza. La lotta può essere svolta in piedi o a terra. Sono vietati morsi e colpi ai genitali, mentre anticamente era concesso spezzargli le dita.
– Il savate é uno sport da combattimento completo, sia educativo che efficace. E’ un allenamento per il corpo e per la mente. In questo sport, ogni gesto ha un significato, uno scopo, una funzione e il totale impegno fisico: colpire il più possibile l’avversario, senza essere colpiti a sua volta. E’ una mirabile sintesi dei quattro requisiti che sono: Etica – Educazione – Estetica – Efficacia. Ciò comporta l’applicazione delle norme etiche che insegnano il rispetto per l’uomo nel confronto.
Questo spirito sportivo, che richiede fair play, non è solo un dovere di fedeltà, ma una prova di intelligenza e di esecuzione di un codice d’onore. Ogni colpo di savate è stato progettato per arricchire il vocabolario gestuale di colui che impara a rispettare le regole di uno sport che richiede sforzo e perseveranza.
– C’è poi il Krav Maga, di origine israeliana e che si sta diffondendo sempre più nelle palestre italiane. Questa disciplina predilige un approccio offensivo che trae ispirazione da criteri di tipo militare quali l’efficacia e la rapidità con cui si arriva al risultato desiderato. Si realizzano colpi a mano aperta diretti a punti sensibili come naso e gola, pugni di stile pugilistico, leve agli arti e calci e ginocchiate tipici della thai boxe: un mix letale.
Se qualcuno volesse avere un’alternativa agli stili giapponesi, cinesi e coreani, ecco delle valide alternative.
Foto da slagheap